Due impiegati del Comune incontrarono i fratelli Salvatore e Giuseppe Puglisi, figli del padrino ergastolano Pietro. Così, nelle loro mani finì il documento con le particelle già segnate. «Si cercano i padroni, sono aree agricole», dicevano intercettati
Nelle mani dei boss il piano regolatore di Mascalucia L’affare: «Qui c’è tutto. Si devono comprare i terreni»
C’è un gran fermento tra alcuni personaggi che orbitano nel mondo mafioso di Mascalucia. Le microspie li tengono sotto controllo e nei brogliacci delle intercettazioni finiscono dialoghi che scottano. Si parla di terreni, varianti urbanistiche, parcheggi e supermercati: in una parola di affari. Nuovi progetti e idee da sviluppare partendo dal piano regolatore del Comune. Un documento fondamentale per muoversi tra le particelle catastali di aree agricole e commerciali. Lo sapeva bene Salvatore Puglisi, l’uomo finito dietro le sbarre nell’operazione Malupasso perché ritenuto uno dei reggenti dei Santapaola-Ercolano proprio a Mascalucia. Un ruolo, secondo gli inquirenti, ereditato dal padre: il boss ergastolano Pietro, genero dello storico capomafia Giuseppe Pulvirenti da tutti conosciuto come il Malpassotu.
Il 21 novembre 2017 nelle mani di Puglisi finisce il piano regolatore. A consegnarglielo, secondo la ricostruzione dei carabinieri, sono due dipendenti del Comune di Mascalucia. Uno di loro è Rosario Nicoloso (non indagato, ndr), l’altro non viene identificato. «Questi sono tutti terreni…», accenna Puglisi, in compagnia del fratello Giuseppe. «Dove è prevista la realizzazione di strutture commerciali», aggiunge l’impiegato del municipio. Nel documento, stando all’intercettazione, quest’ultimo avrebbe segnato anche alcune particelle: «Si va a cercare i padroni… siccome sono terreni agricoli», continua. Il piano avrebbe previsto l’acquisto a basso costo delle aree indicate, salvo poi ritrovarsi tra le mani un tesoretto grazie al cambio di destinazione d’uso. Una speculazione in piena regola. «Qui c’è tutto. Non devi fare niente – continuava il dipendente comunale – Si devono comprare i terreni».
La zona interessata è quella tra via Pulei e via Santissimo Crocifisso e l’affare – non è chiaro se mai concluso – avrebbe ingolosito i fratelli Puglisi. Tant’è che, subito dopo essere entrati in possesso del documento, avrebbero cominciato a muoversi per capire chi erano i proprietari di quei fazzoletti di terra. A occuparsene per i figli del capomafia sarebbe stato un terzo uomo, lo stesso a cui viene mostrato il piano regolatore. Sono ore frenetiche e addirittura l’affare terreni viene prospettato anche ad altre persone.
Nelle carte dell’inchiesta, i fratelli Puglisi sembrano aggiornati su tutto. Compresa la possibilità che in quella zona sulla quale hanno puntato le antenne possa essere costruito addirittura un supermercato. «Dovrebbe aprire esattamente alle spalle del supermercato Simply via della Regione Siciliana – annotano gli inquirenti nell’ordinanza di custodia cautelare – e loro stanno individuando quali siano i proprietari dei singoli terreni per acquistarli prima come terreni agricoli e poi rivenderli».