Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]
Le novità sui fringe benefit: più opportunità e ancora meno tasse per imprenditori e lavoratori con figli a carico
Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. Oltre alla possibilità, introdotta per la prima volta, di poter comprendere tra i possibili fringe benefit anche il rimborso delle utenze domestiche: dalle ormai salatissime bollette della luce, a quelle di acqua e gas. Tutte novità gestibili in maniera semplice con la piattaforma AllianzMyWelfare che Allianz mette a disposizione degli imprenditori che hanno deciso di risparmiare aiutando i propri dipendenti con il welfare aziendale. Uno strumento – insieme a tutte le soluzioni per aziende e lavoratori – indispensabile secondo i consulenti di Giardinella assicurazioni, che ha previsto un incontro per aiutare imprenditori, consulenti e commercialisti a orientarsi tra le nuove opportunità.
Cosa sono i fringe benefit
Si tratta di compensi non monetari che possono essere riconosciuti al singolo lavoratore – in base agli accordi con il proprio datore di lavoro e a prescindere dai colleghi – facendogli risparmiare il costo di alcuni beni e servizi: dall’auto al cellulare, forniti dall’azienda, passando per i buoni pasto. Comprese le novità introdotte dalla nuova legge, che fa rientrare tra i fringe benefit anche il rimborso degli interessi passivi sul mutuo o le spese d’affitto per la prima casa, oltre al già citato rimborso delle bollette per le utenze. Costi per cui il lavoratore non dovrà attingere dallo stipendio, ma anche cifre che, non rientrando appunto nel salario, non saranno neanche tassate. Con chiari vantaggi fiscali anche per l’imprenditore che li eroga: come l’esenzione di alcuni oneri contributivi e la deducibilità dal reddito dell’impresa.
A chi spetta l’agevolazione
L’innalzamento della soglia di detrazione dei fringe benefit riguarda tutti quei lavoratori con figli a carico. Una definizione in cui rientrano anche i figli adottivi o affidati, e pure i figli avuti fuori dal matrimonio, purché riconosciuti. Per essere considerati fiscalmente a carico dei genitori, i ragazzi più giovani di 24 anni dovranno avere maturato nell’arco del 2023 un reddito proprio di massimo 4mila euro; una soglia che scende a 2.840,51 euro se i figli superano i 24 anni. Ma a rendere ancora più utile la nuova norma è il fatto che ad accedere all’agevolazione possono essere entrambi i genitori: anche nel caso in cui percepiscano già lo specifico assegno unico e universale (Auu) per figli a carico o decidano di portare l’intera detrazione sulla dichiarazione di uno solo dei genitori, quello che guadagna di più.
Il mondo del welfare aziendale
I fringe benefit sono solo una parte delle più vaste opportunità fornite dallo strumento del welfare aziendale: una serie di servizi – tra voucher e rimborsi – in cui è possibile convertire aumenti di stipendio o premi di risultato. Con vantaggi sia per i lavoratori che per le imprese che li erogano. La detassazione totale di queste cifre, innanzitutto, per chi riceve il credito welfare che non è soggetto a imposizione contributiva o fiscale. E un risparmio stimato tra il 30 e il 40 per cento per le aziende che decidono di erogarlo. Attraverso forme flessibili che prevedono la mensa scolastica o le tasse universitarie dei figli; l’assistenza medica – anche per i genitori anziani e non autosufficienti – e le attività ricreative. Shopping compreso. Una rete di possibilità che può anche spaventare gli imprenditori che si troverebbero a gestire le convenzioni da stipulare e l’organizzazione di voucher e rimborsi. Un carico di lavoro in più se si hanno tanti dipendenti e tempo che sembrerebbe sprecato se invece i lavoratori sono pochi. Ma a questo ha pensato Allianz, con due diverse versioni di My welfare: una light (con tutti i voucher previsti, ma senza rimborsi e versamenti) e una completa.
Per i dettagli o informazioni sull’incontro di febbraio è possibile consultare il sito di Giardinella assicurazionie contattare i consulenti.