Femminicidio Musarra, chiesto ergastolo per ex ragazzo Ha tentato di depistare l’indagine dopo averla strangolata

Ergastolo. È questa la condanna che il pubblico ministero Marco Accolla ha richiesto per Cristian Ioppolo, il 28enne accusato del femminicidio della sua ex fidanzata Alessandra Musarra. La 30enne era stata uccisa all’interno della sua abitazione di Messina il 7 marzo del 2019. La richiesta è stata formulata dal pm al termine della requisitoria, nel processo davanti alla Corte d’Assise. L’udienza è poi andata avanti con il dibattimento degli avvocati di parte civile, in rappresentanza dei familiari della ragazza e di diverse associazioni, compresi centri antiviolenza. 

Nella prossima udienza, invece, a prendere parola sarà il legale della difesa, Alessandro Billè, che ha sempre sollevato dubbi sulla ricostruzione della vicenda fatta dagli inquirenti. Ioppolo era stato arrestato poche ore dopo che Luciano Musarra, il padre della ragazza, aveva trovato il corpo senza vita della figlia nella casa di contrada Campolino, a Santa Lucia sopra Contesse. A fare scattare l’allarme era stato un messaggio arrivato sul cellulare di Musarra: «Papà aiutami, il mio ex ragazzo si trova qui e mi impedisce di aprire la porta». A inviarlo, però, sarebbe stato proprio Ioppolo per depistare le indagini dopo avere ucciso l’ex fidanzata. 

Dall’autopsia era poi emerso che la ragazza era stata strangolata talmente forte da fratturarle anche l’osso della gola. La medica legale Patrizia Napoli aveva inoltre riscontrato le tracce di unghiate sul volto della ragazza e «la sublussazione di due vertebre cervicali alte» che potrebbero essere la conferma di «una presa violenta con forte strattonamento». 


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