Caso Scieri: iniziato il dibattimento, previsti cento testimoni «Un commilitone disse subito che era rientrato in caserma»

Un’udienza fiume, durata più di otto ore, quella con cui si è aperto ieri il dibattimento in Corte d’Assise del processo con rito ordinario per l’omicidio volontario aggravato di Emanuele Scieri, il parà di leva 26enne di Siracusa trovato senza vita nell’agosto del 1999 nella caserma Gamerra di Pisa. Davanti alle telecamere della trasmissione Un giorno in pretura (le uniche a essere state ammesse alle riprese che andranno in onda a conclusione del procedimento), è cominciato il racconto dei testimoni dell’accusa. «Abbiamo iniziato con i primi undici – ricostruisce a MeridioNews l’avvocato Ivan Albo che assiste Francesco Scieri, il fratello della vittima – ma durante il processo ne sono previsti oltre cento». Imputati sono gli ex caporali Alessandro Panella e Luigi Zabara. Nel procedimento con rito abbreviato sono stati invece assolti gli ex ufficiali della Folgore Enrico Celentano e Salvatore Romondia accusati di favoreggiamento e il sottufficiale dell’esercito Andrea Antico, accusato di omicidio volontario aggravato. 

A cominciare a rispondere alle domande è stato il sostituto commissario Vitantonio Sansò in servizio alla quadra mobile di Firenze che ha portato avanti le indagini recenti. Quelle che sono cominciate nel settembre del 2017, a quasi vent’anni di distanza dai fatti, in seguito alla relazione finale della commissione parlamentare d’inchiesta nata per fare luce sul caso Scieri. «È stato lui, davanti alla Corte, a fare la sintesi di tutta la vicenda a partire dal 1999 – spiega il legale – Durante la sua ricostruzione ha precisato anche che una parte delle indagini è stata sviluppata sulla base di alcuni racconti del testimone chiave Alessandro Meucci». L’ex commilitone di Scieri che era di servizio come piantone alla camerata la sera dell’omicidio e che ha raccontato di avere visto rientrare Panella, Antico e Zabara dopo il contrappello «molto agitati, terrorizzati, parlottavano tra sé e sudavano freddo» e di avere sentito la frase “l’abbiamo fatta grossa“». Poi proprio da uno di loro sarebbe stato minacciato: «Guarda che se parli ti ammazzo». Il gup del processo abbreviato, pur riconoscendo che non c’era nessun intento di vendetta da parte di Meucci – che pure aveva già denunciato atti di prevaricazione subiti – non lo ha ritenuto pienamente affidabile. 

«Dalle precisazioni fatte in udienza dall’agente Sansò – aggiunge l’avvocato Albo – è emerso che Meucci ricorda bene i fatti accaduti il 13 agosto del 1999 (il giorno in cui Scieri è morto, ndr) anche in merito a chi fosse presente in caserma». Durante le recenti indagini, infatti è stata provata la presenza nella sede del centro di addestramento della Folgore di uno dei commilitoni che ha dichiarato di essere assente, al contrario di quanto ha sempre sostenuto Meucci. «Più in generale, nel corso delle audizioni – continua – sono stati ricostruiti anche particolari sulla gestione approssimativa delle regole all’interno della caserma». Tra i testimoni è stato ascoltato anche Daniele Gelli, uno dei commilitoni che quella sera era rientrato alla Gamerra insieme a Scieri dopo la libera uscita e che lo aveva fatto notare durante il contrappello, riferendo che sapeva che si era attardato per fare una telefonata. Nel foglio però l’assenza fu appuntata come «mancato rientro». Motivo per cui il parà non fu cercato subito all’interno della caserma. «Gelli ha raccontato che, da buon toscano, nei tre giorni successivi (prima del ritrovamento del cadavere sotto la torretta di asciugatura dei paracadute, ndr) lui scherzava sull’assenza di Scieri, mentre Stefano Viberti (l’ultima persona a vedere Scieri in vita, ndr) avrebbe finto di ridere alle sue battute ma sarebbe stato molto taciturno e gli sarebbe apparso anche piuttosto preoccupato». Tra i teste della prossima udienza, già fissata per il 28 maggio, sarà ascoltato anche il supertestimone Viberti. 

Leggi il dossier di MeridioNews sul caso Scieri


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]