Amministrative, scrutatori non pagati da giugno Comune in difficoltà pure su stipendi dipendenti

«C’è gente che durante le elezioni ha lavorato parecchio e con responsabilità elevate. Adesso, purtroppo, ci ritroviamo soli, lasciati a noi stessi e senza nessuna prospettiva». La denuncia, raccolta da MeridioNews, arriva dal presidente di uno dei 336 seggi allestiti durante le scorse amministrative a Catania. In attesa, come tante altre persone, dei soldi che gli spetterebbero per il lavoro svolto. Compensi che solitamente vengono corrisposti dopo circa due mesi. La cifra, per ogni singolo lavoratore, varia da un massimo 187 euro, destinati ai presidenti dei seggi ordinari, a un minimo di 145 euro riservati a scrutatori e segretari. Compensi leggermente diversi per coloro i quali hanno lavorato nei cosiddetti seggi speciali: 90 euro per i presidenti e 61 euro per scrutatori e segretari. Le prospettive all’orizzonte non appaiono buone e a mancare è anche una data in cui si potrebbe sbloccare la situazione. 

«Ho chiesto personalmente al Comune di Catania qualche indicazione sui tempi ma mi hanno risposto che per il momento non c’è nessun pagamento previsto», continua nel suo racconto a MeridioNews. Lo spartito è lo stesso anche quando si prova a chiedere ragguagli all’ufficio elettorale: «Dovremmo aggiornarci tra 15 giorni», risponde un dipendente dagli uffici di via Alessandro La Marmora. Ogni seggio, in media, ospita circa 7 persone per un totale di poco più di 300 sezioni. La cifra che spetterebbe a queste persone dovrebbe ammontare a oltre 300mila euro. Soldi che però, passati da tre mesi dal voto, Palazzo degli elefanti non è in grado di erogare. A pesare su questa situazione c’è la disastrata situazione delle casse comunali. 

A risentirne sono anche i dipendenti. Come riportato oggi su La Sicilia i circa tremila lavoratori pubblici non hanno ancora ricevuto lo stipendio del mese di settembre. I mandati di pagamento, tuttavia, dovrebbero arrivare entro il 5 ottobre. Una piccola boccata d’ossigeno dovuta ai pagamenti dell’Imu e della terza rata annuale della tassa sui rifiuti. Cosa succederà nei prossimi mesi è difficile anticiparlo. In ballo c’è il ricorso del Comune alla Corte dei conti per evitare la dichiarazione di dissesto, davanti a un buco di bilancio che sfiora i due miliardi di euro. Navigano a vista anche le società partecipate. L’ultima protesta dei dipendenti della Multiservizi è andata in scena nelle scorse settimane. I lavoratori si sono radunati a piazza Duomo per chiedere il pagamento delle spettanze. Discorso simile per gli operatori ecologici, passati nell’ambito del nuovo appalto ponte dal consorzio Seneco a Dusty. Anche loro in sit-in davanti al municipio per chiedere lo sblocco, poi avvenuto, dei pagamenti di agosto.  


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