Vertice in prefettura sull’esplosione a Catania. «Resta la zona rossa». Dalla Regione fondi per gli sfollati

Un contributo economico mensile per le famiglie sfollate da parte della Regione siciliana e una zona rossa che rimarrà tale per «un tempo che in questo momento non è determinabile». Sono i punti salienti emersi al termine di un vertice tenutosi oggi pomeriggio a palazzo Minoriti, sede della prefettura di Catania. Sul tavolo la gestione del post esplosione avvenuta per una fuga di gas martedì pomeriggio nei pressi di via Galermo, tra via Fratelli Gualandi e in via Salanitro. Le persone rimaste ferite sono 14 mentre 32 sono le famiglie censite all’interno della zona rossa. «Attualmente però sono 13 i nuclei familiari, per un totale di 72 persone, ad avere richiesto assistenza per un alloggio», spiega il sindaco di Catania Enrico Trantino. Al vertice hanno partecipato la prefetta Maria Carme Librizzi, dirigenti dell’Istituto autonomo case popolari, i vigili del fuoco, la protezione Civile e gli attori coinvolti nella gestione dell’emergenza luce e gas, ossia l’Enel e Catania Rete Gas.

La zona rossa rimarrà tale per diversi motivi e nell’area non ricadono solo le due palazzine maggiormente coinvolte nell’esplosione seguita alla fuga di gas. Sono infatti diversi gli stabili non abitabili e in questo momento sono in corso gli approfondimenti nell’ambito dell’inchiesta della procura di Catania in cui si ipotizza il reato di disastro colposo. Coloro che non rientrano nella zona rossa, annunciano sindaco e prefetta, potranno tornare ad avere luce e gas a casa già dalla serata di oggi, giovedì 23 gennaio. «Si tratta di 1059 utenze – specifica il sindaco -. Per l’elettricità abbiamo avuto rassicurazione sul ripristino già nella serata di oggi mentre per il gas ci vorranno dai cinque ai sette giorni. Questo però non dovrebbe essere un disagio rilevante poiché molte utenze non sono allacciate alla rete ma hanno impianti autonomi».

E mentre il Comune conferma il proprio impegno sul fronte dell’accoglienza il sindaco precisa anche una novità in arrivo da Palermo. «La Regione dovrebbe stanziare il contributo autonomo per la sistemazione. Si tratta di una somma mensile destinata alle famiglie, per una durata iniziale di almeno due mesi, così da dare la possibilità agli sfollati di essere autonomi nell’individuare da soli la migliore sistemazione». Per coloro le cui case ricadono nella zona rossa ci sarà anche la possibilità di recuperare gli effetti personali. Ma solo con le dovute autorizzazioni e con la supervisione di vigili del fuoco e forze dell’ordine. «Stiamo destinando ogni energia alla diminuzione della condizione di sofferenza di queste persone – conclude Trantino -. E garantiamo ancora la disponibilità del Palacus, con pasti caldi per chi ha necessità».

Intanto proseguono le attività di monitoraggio, messa in sicurezza, rimozione delle macerie nelle case al momento inagibili. Le operazioni sono svolte dalle squadra di vigili del fuoco del comando provinciale di Catania con 45 pompieri. L’esplosione nel quartiere San Giovanni Galermo intanto ha alimentato una sorta di psicosi da fuga di gas. Ieri è stato registrato un intervento dei vigili del fuoco ad Acireale mentre questa mattina sono stati allertati in contrada Pigno, nei pressi dell’aeroporto e del centro commerciale Porte di Catania. Sempre ieri altro intervento per una bombola esplosa in via Reclusorio del Lume.


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