Ancora violenze in Sicilia, che si trova in balia di rapinatori, bulli, scippatori e bande armate di giovani e giovanissimi. Solo per ricordare l’ultimo episodio, a Francofonte (in provincia di Siracusa), la notte di Pasqua, un 17enne è stato ucciso e un 22enne è stato fermato per l’omicidio. Nel Messinese, proprio ieri, cinque giovani sono […]
Malamovida in Sicilia, i centri storici tra scippi e violenze: l’esempio di Palermo tra ghetti, risse e tentate ronde
Ancora violenze in Sicilia, che si trova in balia di rapinatori, bulli, scippatori e bande armate di giovani e giovanissimi. Solo per ricordare l’ultimo episodio, a Francofonte (in provincia di Siracusa), la notte di Pasqua, un 17enne è stato ucciso e un 22enne è stato fermato per l’omicidio. Nel Messinese, proprio ieri, cinque giovani sono stati denunciati per una rissa. A Palermo i turisti vengono scippati di continuo, i cittadini hanno paura di uscire di casa, soprattutto di notte, e la diffusione del crack non accenna a fermarsi. «Ormai questa è la nostra quotidianità – dichiara a MeridioNews la proprietaria di un B&b di via Maqueda a Palermo – Ci dobbiamo giustificare ogni giorno con gli ospiti per tutto quello che accade. La prima cosa che chiedono, appena arrivano, è se possono uscire fuori da soli, perché il contesto non ispira tranquillità e i fatti giustificano questa poca serenità. L’altro ieri – racconta l’host – abbiamo dato il benvenuto a una coppia che è stata scippata di una collanina a Ballarò».
Nel corso dello scippo, la signora è stata anche graffiata, ma non ha voluto denunciare perché «ci ha detto che tanto sarebbe stato inutile. Purtroppo – aggiunge la titolare del bed and breakfast – mi trovo costretta a concordare con lei perché noi abbiamo denunciato un milione di volte e, al momento, è stato sempre inutile». Nelle zone del centro storico di Palermo, nei giorni delle vacanze di Pasqua, il numero degli scippi soprattutto ai danni dei turisti è salito ulteriormente. Nelle stesse aeree in cui, tra l’altro, si spaccia ormai anche in pieno giorno. «Le attività commerciale risentono di tutto ciò e ne risentiamo noi gestori, che accumuliamo uno stress assurdo – racconta la proprietaria – perché vorremmo solo pensare alle strutture e agli ospiti, ma dobbiamo anche occuparci di quello che accade fuori». Una situazione che non è, di certo, accogliente. «Abbiamo più volte chiesto la presenza dell’esercito – sottolinea – Abbiamo bisogno di presidi fissi in questo quadrilatero dell’abbandono». Quello che va da via del Bosco a Porta di Vicari. «Temiamo che ci sia la volontà politica di lasciarlo come un ghetto, in modo che il resto del centro sia scevro da situazioni di questo tipo», ipotizza la proprietaria del B&b.
E nella zona del centro storico di Palermo i problemi non finiscono qui. «Siamo abbandonati a noi stessi – denunciano gli attivisti dal comitato Uniti per il quartiere – Abbiamo denunciato in tutte le sedi, ma non succede nulla. Anzi, mentre prima passava qualche macchina della polizia o dei carabinieri, adesso neanche più questo. La verità – sostengono – è che siamo stati tagliati fuori da Palermo». Stando al racconto di chi il territorio lo vive ogni giorno, ci sarebbero poi giovani che comprano alcolici a poco prezzo e, una volta svuotate, «usano le bottiglie come armi, spaventando e minacciando turisti e studenti». A questo, poi, si aggiunge il problema della raccolta differenziata. «La situazione è peggiorata da quando il Comune ha deciso che si devono lasciare i mastelli per strada. Proprio l’altro giorno – dicono dal comitato – alcuni ragazzi hanno preso delle bottiglie di vetro e le hanno tirate contro balconi e facciate dei palazzi».
Nei mesi scorsi, l’amministrazione comunale aveva pensato di coinvolgere le associazioni per fare delle ronde nelle zone della movida palermitana. Un progetto che, però, non è mai partito: «Parliamo di associazioni di vecchietti in pensione della polizia e dei carabinieri, che non sono neanche armati – sottolinea a MeridioNews il vicepresidente della prima circoscrizione Antonio Nicolao – Che cosa potrebbero mai fare? Anzi, probabilmente, il prefetto si è reso conto che sarebbero stati messi in una situazione pericolosa. Avrebbe senso – continua Nicolao – coinvolgere le associazioni per controllare il rispetto del divieto di transito in zona pedonale. Per le altre cose – conclude – è necessario incrementare il numero delle forze dell’ordine, abbiamo bisogno che il governo mandi a Palermo delle unità specializzate e subito».
Non va meglio, infatti, anche in altre zone della città: «In via Isidoro La Lumia continua lo spaccio di stupefacenti – dichiara il presidente del comitato via Isidoro La Lumia e dintorni, Antonella Ferraro – come in molte altre aree di Palermo. Noi comitati – aggiunge – vogliamo la presenza delle forze dell’ordine, non vogliamo più sentirci dire che sono sotto organico e non possono intervenire, perché questa ormai è diventata la scusa per tutto. Il prefetto dovrebbe tenere conto del fatto che qui – conclude Ferrera – abbiamo i locali notturni, alcuni dei quali non rispettano assolutamente le regole a discapito di tutti, sia dei residenti sia dei commercianti che rispettano la normativa».