Da «I am a drink» a «I had a drink», Totò Cuffaro ironico sulla sua intervista diventata virale

La butta sul ridere Totò Cuffaro. E in effetti altro non si poteva fare dopo l’intervista, concessa alla rete locale Tv Europa, diventata virale e ripresa da tutti i quotidiani nazionali in cui il leader della Nuova Democrazia cristiana fa fin troppo sue le parole di Martin Luther King (o Kinghi, secondo la traballante pronuncia dell’ex presidente della Regione), che da «I have a dream» sono diventate «I am a drink».

E oggi persino «I had a drink», visto che Cuffaro ha voluto dire la sua sul video che ormai sta scatenando meme e ilarità sui social, tentando di spiegare, proprio tramite i social, come sono andate le cose e imputando il suo lapsus a qualche assaggio alcolico di troppo.

«Altre 70 volte 7 ho sempre citato la frase giusta “I have a dream”, che per la verità ho coniugato al plurale “We have a dream”, pensando a tutti e non a me stesso – scrive Cuffaro – Nella confusione di questa intervista, venivo dall’aver assaggiato i miei vini e pensando alla qualità del “drink” del mio vino, per un attimo ho avuto un lapsus citando la qualità del “drink”, piuttosto che la qualità del “dream”, ma solo un simpaticissimo e gustoso lapsus tra “dream” e “drink”, ma beviamo e divertiamoci insieme».

Un post accolto con molti commenti sui social, da chi ci ride su chiedendo sei «il Martin Luther King è mescolato o shakerato», a chi passa sopra la «sbavatura» in favore di telecamera dell’ex presidente e chi vaneggia frasi su «invidia e cattiveria figlie dell’ignoranza», con un’alterna schiera di sostenitori e detrattori del leader democristiano.


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