Sanità, si ‘sveglia’ l’Asp di Palermo: adesso c’è l’esame mammografico

DOPO LE RIPETUTE DENUNCE DELLA CISL, IL COMMISSARIO CANDELA COMINCIA A ‘SMUOVERE’ IL PROPRIO ‘DERETANO’. MAZZOLA CHIEDE ‘NOTIZIE’ DELLE LETTERE CHE, A NORMA DI LEGGE, L’AZIENDA DOVREBBE INVIARE ALLE DONNE NEL QUADRO DELLE ATTIVITA’ DI PREVENZIONE DEL TUMORE AL SENO. QUESTE LETTERE CI SONO O IL DOTTORE CANDELA HA INVIATO SOLTANTO GLI AUGURI DI NATALE?

L’Asp di Palermo da pochi giorni consente di prenotare, dietro presentazione di richiesta medica, l’esame mammografico di prevenzione del tumore mammellare, anche all’ospedale ‘Ingrassia’ di Palermo.
Lo rende noto Gaetano Mazzola, segretario aziendale per l‘Asp di Palermo della Cisl Funzione pubblica Palermo-Trapani che da tempo sollecita i vertici dell’Azienda sanitaria a colmare le gravi lacune in tema di prevenzione del cancro al seno.
“Grazie alla nostra insistenza ed ai nostri solleciti – continua Mazzola – qualcosa si è finalmente mosso. Ma una rondine non fa primavera e ancora resta tanto da fare. Il commissario straordinario dell’Asp, Antonino Candela, faccia chiarezza e non si limiti a snocciolare numeri fuori dal contesto”.
L’Azienda ha dichiarato di aver effettuato 14.100 mammografie (screening), dato che, come sottolinea Mazzola, è ben lontano dai valori attesi dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, (Agenas), pari a circa il 50% dell’adesione (esami eseguiti), rispetto ad una popolazione di 80 mila persone.
“L’Agenas – aggiunge Mazzola – prevede anche che all’80% delle donne in età a rischio sia suggerito, attraverso una lettera, di effettuare l’esame mammografico per la prevenzione del tumore al seno. L’Asp di Palermo ha rispettato questo standard? Quante lettere ha inviato l’Azienda sanitaria?”.
Mazzola sottolinea “che non vengono più eseguiti gli interventi di 2° livello (eccetto ecografie) con l’evidente interruzione del percorso diagnostico-terapeutico, con il conseguente aggravio di spesa”.
La Cisl Funzione pubblica di Palermo-Trapani ha inviato un ulteriore documento al commissario straordinario, Antonino Candela, chiedendo chiarimenti sull’esame mammografico.
“Siamo stati accusati – conclude Mazzola – dalla direzione aziendale dell’Asp di aver dato notizie non vere su questo gravissimo disservizio. I fatti dimostrano che avevamo ed abbiamo ragione. L’auspicio è che i vertici aziendali vadano oltre la sterile polemica con il nostro sindacato e si occupino di risolvere le gravi carenze sia per lo screening che per gli esami mammografici”.

(Foto di prima pagina tratta da salute.pourfemme.it)

 


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