Rientro a scuola, governo ipotizza rinvio a lunedì 11 La Consulta provinciale: «Non ci sono le condizioni»

A pochi giorni dalla riapertura delle scuole, la Consulta provinciale studentesca di Catania non riscontra le condizioni necessarie per tornare in presenza. Il tema è quanto mai caldo e ieri è stato discusso dal governo durante un vertice dell’esecutivo durato oltre due ore. L’idea è quella di una proroga per le scuole superiori ma soltanto di pochi giorni. Invece del 7 gennaio, lunedì 11.  «Non crediamo opportuno rientrare a scuola, in un momento in cui la curva epidemiologica è già in netta crescita – spiega Piermaria Capuana, presidente e portavoce della Consulta provinciale studentesca – senza tenere conto dei dati relativi al periodo immediatamente successivo la fine delle vacanze, disponibili tra almeno 15 giorni»

Gli ultimi dati sul contagio in Sicilia non sono rassicuranti. Nelle ultime 24 ore i contagi sono stati 1576. Per trovare un dato simile bisogna andare indietro fino al 21 novembre quando i positivi furono poco più di 1800. «Non crediamo sia opportuno rientrare a scuola – continua Capuana – in un momento in cui agli studenti, alle studentesse e personale scolastico tutto non è garantito il diritto alla salute: il piano dei vaccini infatti, per quanto esistente, necessita di tempo per essere funzionale». Per quanto riguarda i vaccini la Sicilia al momento è al 41 per cento di dosi iniettate su un totale di 46.510 vaccini. Dopo una partenza a rilento negli ultimi giorni c’è stata una netta accelerazione. 

«Siamo a conoscenza di un piano di trasporti sufficiente ma non adeguato – come dimostra il risultato del sondaggio avviato tra i 70mila studenti della provincia di Catania – che potrebbe comportare il rischio di un nuovo boom di contagi in un’area, come quella nostra, dove normalmente il numero di contagiati è di gran lunga superiore rispetto a quello delle altre province siciliane. Noi studenti desideriamo ardentemente rientrare a scuola ma occorre farlo senza correre e far correre a noi e alle nostre famiglie ulteriori rischi».

La Consulta chiede al presidente della Regione Nello Musumeci di non aprire le scuole. «Riscontriamo dunque scelte irrazionali e contraddittorie che ci preoccupano, ecco perché vogliamo essere ascoltati, compresi e resi partecipi – concludono – Abbiamo dimostrato di saper essere maturi e responsabili pertanto vogliamo la considerazione che ci spetta. Il nostro impegno dunque continua e faremo di tutto per garantire la salvaguardia di studenti e delle loro famiglie».


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