Caduta l'idea di un aspirante sindaco di estrema destra, Monica Grillo e Giuseppe Pirrone sono entrati nel Carroccio etneo. «Da amici», è la linea ufficiale che però, di fatto, fa saltare a Catania la demarcazione finora tracciata anche da Matteo Salvini
Comunali, la Lega accoglie candidati di Forza Nuova «Pogliese? Viene dal Msi, non è lontanissimo da noi»
«Non avrò niente a che fare con gli skinheads, né con Forza Nuova né con Casa Pound». Matteo Salvini, ogni volta che l’attualità lo ha richiesto, ha tracciato una demarcazione chiara tra la sua Lega sovranista non più nordista e i piccoli partiti che si contendono elettorato e immaginario dell’estrema destra. Davanti all’assonanza di sensibilità e tematiche, l’ex partito padano si è mosso vestendo i panni della «soluzione democratica» ai problemi posti da immigrazione, sicurezza, lavoro che, senza la Lega, degenererebbero nello «scontro sociale». Confini a Catania – dove domenica, sulla scheda delle Amministrative, ci sarà per la prima volta il Carroccio – più che sfumati, assenti. La lista è a dir poco eterogenea, e va da un posto per il leghista dalle Mauritius Babou ai candidati dell’Unione dei Siciliani del vicepresidente della Regione Gaetano Armao, sodalizio coordinato in zona etnea dall’ex deputato repubblicano Turi Grillo. Poi, accantonato il simbolo ma non la retorica e pure l’impronta grafica del materiale elettorale, ci sono anche i due candidati provenienti da Forza Nuova, Giuseppe Pirrone e Monica Grillo. Il primo si definisce esperto di comunicazione e formazione; la seconda, avvocata, è responsabile locale di Solidarietà nazionale, onlus d’area impegnata nella raccolta di alimenti e generi di prima necessità. Altri tre candidati di FN compaiono alle municipalità, tra cui il 36enne Aldo Grasso, uno dei primi a diffondere il video choc del sindaco Enzo Bianco infuriato in piazza Università.
I loro nomi e quello di Giuseppe Bonanno Conti, coordinatore regionale del partito fondato da Roberto Fiore, hanno tenuto banco nelle manovre di avvicinamento della destra più a destra alle Comunali etnee. Bonanno Conti e Grillo venivano indicati come potenziali candidati sindaco di una lista emanazione del cartello elettorale Italia agli italiani. Alle Politiche, sotto tali insegne, Forza Nuova aveva corso assieme alla Fiamma tricolore candidando sempre Bonanno Conti e Grillo alla Camera e al Senato. Dall’ambizione di andare da soli anche alle Comunali, nell’arco di un mese, si è però arrivati al passo indietro con exit strategy leghista. Che poi, di fatto, significa l’annessione al centrodestra di Salvo Pogliese dei forzanuovisti, sotto la formula delle «candidature indipendenti» provenienti dall’associazione «civica» Difendi Catania. Sempre incarnata dal gruppo di Forza Nuova.
Per spiegare una convergenza che si vuole ancora per nulla scontata si deve così ricorrere alle sfumature. «Si tratta di candidature a titolo personale, senza simboli dietro», precisa a MeridioNews Fabio Cantarella, assessore designato di Pogliese e luogotenente in constante contatto con Salvini e il commissario regionale leghista Stefano Candiani. Nulla di male a concedere ospitalità a quelli che «sono anche degli amici». Linea confermata da Forza Nuova: «Non c’è nessun accordo fra partiti, e comunque da quando sono al governo siamo meno critici verso la Lega», rimarca Giuseppe Bonanno Conti. Tutto si riconduce così all’opportunità politica: «Abbiamo avuto tante difficoltà nel fare la lista, anche perché diamo troppo fastidio e nessuno ci aiuta». Ma così FN è finita in una coalizione con centristi, ex Pd e il resto delle variegate militanze che si sommano nel centrodestra di Pogliese. «Fra Bianco e Pogliese meglio quest’ultimo, serve ricambio a Catania – ammette Giuseppe Bonanno Conti – lui d’altronde proviene dal Movimento sociale, non è lontanissimo da noi».