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A Palazzolo nasce il comitato per i dati su malati e morti di tumore: «Ci accusano di fare terrorismo psicologico»

«Anche lontano dal quadrilatero industriale, in provincia di Siracusa si registrano morti di tumore di tutte le età». Ed è per questo che a Palazzolo Acreide, cittadina sui monti iblei, è nato il Comitato per la vita. «Al centro del nostro logo – spiegano a MeridioNews i fondatori Vincenzo Perez e Barbara Giangravè – abbiamo scelto di mettere un’orchidea selvatica degli Iblei. Simbolo di forza e resistenza, di una capacità di rinascere sempre, nonostante l’uomo e la sua capacità distruttiva e autodistruttiva». Nell’area che comprende i territori di Siracusa, Priolo Gargallo, Melilli e Augusta, i problemi di salute legati alle questioni ambientali non li nega più nessuno e non si fermano le battaglie portate avanti da associazioni e cittadini, con in testa don Palmiro Prisutto. «Qui, ancora, nessuno lo ammette e nessuno si espone», lamentano gli organizzatori del comitato che, anzi, sarebbero stati già accusati di «essere allarmisti e fare terrorismo psicologico», riferiscono al nostro giornale.

Tra la salsiccia tradizionale presidio Slow food e ben quattro feste patronali all’anno, Palazzolo Acreide potrebbe sembrare lontana dai mali del secolo. «Dalle istituzioni continuano a ribadirci che qui la situazione è sotto controllo – dicono Giangravè e Perez – ma senza dati non ci può essere nemmeno una casistica precisa. In un paese di meno di ottomila residenti, però – aggiungono – la conta dei malati la facciamo porta a porta e i funerali di persone morte di cancro sono uno dietro l’altro». Gli ultimi dati ufficiali disponibili, che sono quelli del registro tumori, risalgono al 2018 e, in effetti, sarebbero in linea con la media nazionale. «Da tempo, però, facciamo richieste di accesso agli atti per chiedere all’Asp di Siracusa di fornirci per tutta la provincia l’elenco dei codici 048», che è il numero che nelle ricette mediche indica i malati oncologici. Una richiesta che, finora, è rimasta inascoltata «anche quando, anni fa, a inoltrarla all’azienda sanitaria fu direttamente l’allora assessora alla Sanità Lucia Borsellino», sottolineano i fondatori del comitato che adesso hanno fatto appello anche ai parlamentari nazionali del Partito democratico Antonio Nicita e Giovanna Iacono.

In attesa che l’appello alla politica porti questa volta i frutti sperati, «abbiamo avuto l’idea di partire dal basso con l’obiettivo di coinvolgere e responsabilizzare i cittadini nel dare vita a questo comitato», raccontano Giangravè e Perez. Palermitana lei, floridiano lui, palazzolesi entrambi per scelta. «Semplicemente osservando la realtà, abbiamo notato nell’ultimo periodo un incremento di malati e morti di tumore nel nostro territorio». Difficile fare un profilo senza dati ufficiali. «Così possiamo dire che una maggiore incidenza – affermano – l’abbiamo registrata in persone tra i 20 e i 60 anni con tumori di vario tipo». Dai testicoli alla gola, dal pancreas alle ossa fino a forma di leucemia. Malattie per le quali è sempre complicato stabilire un nesso preciso tra cause ed effetti anche quando è piuttosto evidente l’influenza di fattori ambientali. «Palazzolo è geograficamente lontano dal famigerato triangolo della morte siracusano ma abbiamo il timore che in alcuni terreni nei dintorni – sostengono dal comitato – siano stati seppelliti dei rifiuti speciali».

Un timore che, almeno al momento, resta solo un sospetto ma che ha fatto da sprone per «una battaglia che è e deve essere di tutta la collettività. Per questo chiediamo ai cittadini di fondare insieme un comitato». Chiunque volesse, può aderire mandando una mail all’indirizzo comitatoperlavitapalazzolo@gmail.com o mandando un messaggio su WhatsApp al numero 338.8657337, indicando nome e cognome. «Raccolte le adesioni – aggiungono i promotori – siamo pronti a organizzare la prima riunione operativa con il programma delle attività. L’obiettivo è responsabilizzare tutti i cittadini, nella speranza – concludono Perez e Giangravè – che si attivino in questo senso anche altri territori della provincia di Siracusa. Perché non possiamo più delegare ad altri il diritto alla nostra salute e alla vita».


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