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Volti e nomi contro la mafia lungo la cinta del carcere cittadino e, non a caso, di fronte una scuola. E' l'opera realizzata dall'associazione antiracket etnea che questa mattina ha inaugurato, alla presenza dei familiari delle vittime, un murale che raffigura Paolo Borsellino, Alfredo Agosta, Pippo Fava, Beppe Montana, Libero Grassi, Giovanni Lizzio, Luigi Bodenza e Serafino Famà. Guarda le foto

Volti e nomi contro la mafia lungo la cinta del carcere cittadino e, non a caso, di fronte una scuola. E' l'opera realizzata dall'associazione antiracket etnea che questa mattina ha inaugurato, alla presenza dei familiari delle vittime, un murale che raffigura Paolo Borsellino, Alfredo Agosta, Pippo Fava, Beppe Montana, Libero Grassi, Giovanni Lizzio, Luigi Bodenza e Serafino Famà. Guarda le foto

Volti e nomi contro la mafia lungo la cinta del carcere cittadino e, non a caso, di fronte una scuola. E' l'opera realizzata dall'associazione antiracket etnea che questa mattina ha inaugurato, alla presenza dei familiari delle vittime, un murale che raffigura Paolo Borsellino, Alfredo Agosta, Pippo Fava, Beppe Montana, Libero Grassi, Giovanni Lizzio, Luigi Bodenza e Serafino Famà. Guarda le foto

Volti e nomi contro la mafia lungo la cinta del carcere cittadino e, non a caso, di fronte una scuola. E' l'opera realizzata dall'associazione antiracket etnea che questa mattina ha inaugurato, alla presenza dei familiari delle vittime, un murale che raffigura Paolo Borsellino, Alfredo Agosta, Pippo Fava, Beppe Montana, Libero Grassi, Giovanni Lizzio, Luigi Bodenza e Serafino Famà. Guarda le foto

Volti e nomi contro la mafia lungo la cinta del carcere cittadino e, non a caso, di fronte una scuola. E' l'opera realizzata dall'associazione antiracket etnea che questa mattina ha inaugurato, alla presenza dei familiari delle vittime, un murale che raffigura Paolo Borsellino, Alfredo Agosta, Pippo Fava, Beppe Montana, Libero Grassi, Giovanni Lizzio, Luigi Bodenza e Serafino Famà. Guarda le foto

Giustizia per Emanuele Scieri

Catania archeologica, l`occasione mancata

Ha ispirato i romantici disegni dei viaggiatori del Gran tour, così come la penna di scrittori come Giovanni Verga. Trasformato da fonte in abbeveratoio per cavalli nel 1600 e salvato dalla popolazione dalla minaccia della lava, oggi uno dei beni più preziosi e meno conosciuti di Catania si trova nell'abbandono, lontano dagli occhi di cittadini e turisti. Guarda le foto

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo