Il titolare dell'attività commerciale in corso Matteotti, dove questa notte è deflagrato un ordigno rudimentale, ha raccontato a MeridioNews che «dalle telecamere si vede una persona» che sarebbe a volto coperto. Sull'accaduto indaga la squadra mobile
Siracusa, bomba carta esplosa davanti a un bar a Ortigia Titolare: «Nessuna estorsione, solo qualche caffè bruciato»
Una bomba carta è esplosa la notte scorsa, intorno alle 1.50, davanti all’ingresso laterale del bar Viola in corso Giacomo Matteotti, nel cuore del centro storico di Ortigia, a Siracusa. L’esplosione ha danneggiato un ingresso laterale a vetri e divelto la porta in alluminio dell’esercizio commerciale. L’onda d’urto, inoltre, ha provocato qualche lieve danno anche ai primi piani delle case accanto. «Sono appena uscito dalla questura dove ho denunciato quanto accaduto – dice a MeridioNews il proprietario dell’attività commerciale – Dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza si vede una persona». A quell’ora, in periodo di coprifuoco da pandemia, anche le strade del centro storico non sono affollate.
Sarebbe a volto coperto l’uomo inquadrato dai diversi sistemi di videosorveglianza che sono al vaglio degli agenti della squadra mobile di Siracusa, diretta da Gabriele Presti, a cui sono state affidate le indagini coordinate dalla magistrata Donata Costa. Oltre ai poliziotti, questa notte, sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco. «Non ho mai ricevuto richieste di racket o di estorsioni – risponde il titolare del bar – e con i clienti nessun problema al netto di qualche caffè bruciato. I danni ci sono stati – aggiunge – ma siamo già al lavoro per riaprire il prima possibile».
Dal sindaco di Siracusa Francesco Italia e dalla giunta comunale, intanto, sono arrivate la solidarietà e il sostegno «ai commercianti e professionisti che non si piegano e denunciano. Non intendiamo restare a guardare in silenzio – ha dichiarato il primo cittadino – mentre qualcuno, in questi giorni, cerca di riportare le lancette indietro nel tempo, diffondendo paura e timore». Non tanto agli anni in cui l’esplosione di un ordigno rudimentale davanti a una attività commerciale era immediatamente riconducibile al racket delle estorsioni, ma anche al passato più recente. Nel capoluogo aretuseo, dal 2017 a periodi alterni, gli episodi di questo genere sono stati tanti. Rosticcerie, paninerie, pizzerie, pub, un rivenditore di dolciumi, una palestra, un barbiere, un fabbro, un circolo ricreativo, un centro scommesse. Stando a quanto emerso finora dalle indagini, in alcuni casi il movente sarebbe stato legato a screzi personali, mentre in altri a questioni riguardanti il mondo del traffico e dello spaccio di droga.