Rifiuti, dopo il rogo a Trapani verrà usato un Tmb mobile Intanto i Comuni dovranno conferire in impianto privato

Potrebbe essere questione di ore o pochi giorni, ma l’obiettivo è riuscire a fare il prima possibile e ripartire. Nell’interesse del territorio, ma anche per mandare un messaggio a chi potrebbe non essersi dispiaciuto davanti alla notizia dell’incendio al Tmb di contrada Belvedere, l’impianto di trattamento meccanico-biologico gestito dalla società pubblica Trapani Servizi. Il rogo, su cui la procura ha aperto un fascicolo, è divampato il 29 agosto, pochi giorni prima che venissero consegnati i lavori alla ditta che dovrà occuparsi dell’installazione delle telecamere di videosorveglianza. Una necessità che, per gli impianti di trattamento dei rifiuti, negli ultimi anni si è fatta sempre più forte in seguito ai numerosi incendi di origine sospetta divampati.

Ieri dall’assessorato al Territorio è arrivato il decreto per l’avvio della campagna mobile di triturazione e vagliatura. L’iter, con la raccolta dei pareri da parte degli altri enti chiamati a esprimersi, potrebbe chiudersi già in giornata così da dare la possibilità di riprendere le attività seppure a capacità ridotta. Prima dell’incendio, infatti, a contrada Belvedere arrivavano circa cinquecento tonnellate al giorno, mentre la quantità adesso si aggirerà intorno alle trecento

Intanto nei giorni scorsi Calogero Foti, il dirigente generale del dipartimento regionale ai Rifiuti, ha firmato un decreto che ridisegna i conferimenti alla luce dell’incendio di Trapani. Il provvedimento dispone che i Comuni che, da novembre dello scorso anno, portavano i rifiuti alla Trapani Servizi dovranno rivolgersi all’impianto privato della D’Angelo Vincenzo srl ad Alcamo. Stando alla tabella prodotta dal dipartimento, la quantità di rifiuti che giornalmente dovrebbero varcare i cancelli della D’Angelo Vincenzo dovrebbe essere di poco superiori alle 245 tonnellate. Tuttavia, lo stesso decreto specifica che «le quantità indicate non costituiscono massimi inderogabili né per i Comuni né per il gestore dell’impianto infatti, ove questi ultimi abbiano maggiori spazi disponibili per il conferimento dei rifiuti solidi urbani, restando il pretrattamento di tritovagliatura e biostabilizzazione, possono utilizzarli per ulteriori quantità». Spazio che non dovrebbe mancare, considerato che un anno fa la ditta aveva dato disponibilità ad accogliere fino a 600 tonnellate al giorno.

Dagli uffici di viale Campania viene specificato che il provvedimento avrà validità «fino alla ripresa della piena funzionalità dell’impianto di Tmb di Trapani e comunque non oltre la data del 27 settembre 2020». Il termine fa riferimento alla scadenza dell’ordinanza semestrale del presidente Nello Musumeci in merito al ricorso temporaneo a una speciale forma di gestione dei rifiuti in concomitanza dell’avanzata dell’epidemia di Covid-19. La scadenza, tuttavia, potrebbe rivelarsi soltanto un aspetto formale, in quanto il governo regionale potrebbe decidere per una proroga. «Questo dipartimento ha in corso di proposizione la traslazione dei termini di scadenza dell’ordinanza del presidente della Regione», si legge tra le premesse del decreto che autorizza la D’Angelo alla ricezione dei rifiuti. 


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