Cronaca

Siracusa, tre arresti per la bomba carta fatta esplodere davanti a una pizzeria. Uno è già in carcere

Sono un 24enne, un 30enne e un 47enne i tre uomini che sono stati arrestati dagli agenti della squadra mobile perché ritenuti responsabili dell’attentato dinamitardo ai danni di una pizzeria di via Lentini, a Siracusa. Era il 15 settembre quando un ordigno esplosivo fu posizionato e fatto deflagrare davanti alla saracinesca, cosparsa di liquido infiammabile, del locale nel quartiere di Santa Panagia, nella zona nord del capoluogo aretuseo. Tutti e tre gli uomini arrestati sono già conosciuti dalle forze dell’ordine per i loro precedenti. Al 47enne l’ordinanza è stata notificata nel carcere di Cavadonna a Siracusa dove è già detenuto per altra causa, gli altri due sono stati posti invece agli arresti domiciliari.

Al momento, non è ancora stato possibile ricostruire il movente alla base di questo atto intimidatorio. Stando a quanto emerso dalle indagini – i tre non sono ancora stati sottoposti all’interrogatorio di garanzia e non hanno fornito nessuna indicazione utile a comprendere il motivo del loro gesto – dietro non ci sarebbe il racket delle estorsioni. Un’ipotesi è che il movente possa essere l’intenzione di convincere la vittima a fare qualcosa di illecito.

Alla loro individuazione, gli investigatori sono arrivati tramite l’osservazione delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza nei dintorni della pizzeria ma anche attraverso l’analisi dei tabulati telefonici e delle celle di aggancio dei cellulari dei tre uomini. Stando a quanto è stato possibile ricostruire finora, dai video registrati dalle telecamere, si vedono due uomini consegnare a un terzo la bomba carta, la bottiglia con dentro il liquido infiammabile e anche lo scooter utilizzato, poco dopo, per raggiungere l’esercizio commerciale preso di mira per l’attentato dinamitardo. Collocato l’ordigno davanti alla saracinesca cosparsa di liquido infiammabile, un uomo innesca la bomba artigianale che provoca l’esplosione. L’ingresso del locale è stato gravemente danneggiato, con la vetrina che era finita in frantumi.

A Siracusa, dal 2017 in poi e a periodi alterni, gli episodi di questo genere sono stati tanti. Dalle rosticcerie alle paninerie, dalle pizzerie ai pub e ai bar, fino a un rivenditore di dolciumi, una palestra, un barbiere, un fabbro, un circolo ricreativo, un centro scommesse. Stando a quanto emerso finora dalle indagini, la matrice dei diversi atti intimidatori subiti da esercenti e commercianti del capoluogo aretuseo non sarebbe unica e non sarebbe in ogni caso riconducibile al racket delle estorsioni. Secondo le risultanze investigative, dietro gli episodi in cui il movente è emerso si parla di screzi personali o anche questioni riguardanti il mondo del traffico e dello spaccio di droga.

Marta Silvestre

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