Imbrattati monumenti piazza Indipendenza e stazione Restaurati sei anni fa per celebrare l’Unità d’Italia

Palermo sarà Capitale italiana della cultura nel 2018, ormai lo sappiamo, ma questa mattina si è svegliata con due monumenti imbrattati che non rendono onore al riconoscimento appena ottenuto. A essere sporcati sono l’obelisco di piazza Indipendenza e la statua equestre di piazza Giulio Cesare, che erano stati oggetto di un meticoloso restauro poco meno di sei anni fa: nello specifico erano stati ripuliti a fondo nel 2011, nell’ambito del progetto I Luoghi della Memoria, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni dalla proclamazione della nascita del Regno d’Italia (diventata Repubblica nel 1946). Ma ad oggi i monumenti si presentano sporcati da scritte spray praticamente su ogni lato.

Nel caso della colonna squadrata in pietra arenaria, in realtà, c’è stata una stratificazione degli atti vandalici, dato che le prime scritte sono comparse già pochi mesi dopo l’ultimazione della pulizia, a fine 2012. Ovviamente il fatto che nessuno le abbia pulite ha incentivato questi grafomani compulsivi ad ampliare il loro operato. A ciò si aggiunge pure che la recinzione metallica in alcuni punti è letteralmente tenuta su con del fil di ferro.

Certo non un trattamento consono per un obelisco realizzato da Gianbattista Filippo Basile nel 1866 e dedicato ai martiri dell’indipendenza italiana. Ma oltre al monumento, nello stesso giardino ci sono altri esempi di vandalizzazioni a cui non si è rimediato, come le molte panchine in marmo distrutte e le altre sporcate con le solite scritte spray. Fortunatamente il verde è curato con costanza, anche se i cestini gettacarta hanno visto giorni migliori. Per questo spazio un mese fa la giunta comunale ha stanziato 200mila euro destinati al rifacimento dell’impianto d’illuminazione pubblica, i cui lavori saranno eseguiti in estate da Amg.

Anche il monumento davanti alla stazione centrale ha visto momenti migliori, con le parti lapidee che sorreggono la statua a cavallo di Vittorio Emanuele II (opera dello scultore Benedetto Civiletti e datata 1886) minuziosamente imbrattate su ogni lato. Sebbene sia in posizione centralissima, la scultura, nell’indifferenza generale degli utenti che aspettano l’autobus a pochi metri di distanza, viene usata come punto di ritrovo semi-appartato grazie alle siepi decorative che la circondano. Praticamente l’habitat ideale per il writer di turno. E così quasi ogni scudo che riporta il nome di una delle località della provincia che contribuirono all’Unità d’Italia è stato coperto con le scritte, così come l’altorilievo in marmo di Carrara e la lapide dedicata al re piemontese.

Comunque, in entrambi i casi, spiegano dal Comune, le statue rientrano nel lungo piano di pulizia e manutenzione ordinaria affidati alla squadra della Reset capitanata dalla dottoressa Serena Bavastrelli, del quale non si conosce di preciso il calendario (attualmente si sta lavorando sulle statue del Giardino Inglese). La speranza è che – a pulizia avvenuta – si ponga in essere un maggiore controllo per evitare di vanificare in pochi mesi il lavoro atteso a lungo.


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