L'istanza, presentata dalla studentessa e attivista per i diritti lgbtqi Vittoria Vitale, apre la strada agli iscritti transgender che potranno utilizzare un'identità diversa da quella certificata nel documento anagrafico. Niente più imbarazzi e sguardi fastidiosi al momento di sostenere gli esami. «È un risultato importante per lei e per tutta la comunità», afferma il presidente di Arcigay Alessandro Motta
Unict riconosce l’alias per studenti trans «Un elemento di civiltà in più nell’Ateneo»
Un nuovo passo avanti nel riconoscimento dei diritti civili della comunità lgbtqi. A compierlo, in questi giorni, è l’Ateneo di Catania che ha accolto un’istanza presentata dalla studentessa e attivista Vittoria Vitale. La questione riguarda il riconoscimento di un doppio libretto universitario per studenti transessuali. La legge prevede l’impossibilità di modificare le informazioni anagrafiche fino al momento in cui si effettua l’intervento chirurgico di falloplastica o vaginoplastica. Se per una modifica della norma i tempi sono ancora lontani, almeno le vite accademiche degli studenti si semplificano. «Quando a un esame il professore fa lappello e fa il mio nome al maschile c’è sempre quel momento di imbarazzo e quelle gomitate che danno fastidio», spiega la giovane. «Adesso per il mio Ateneo sono una donna».
Per la precisione, non verrà istituito un vero e proprio doppio libretto come accade in università come Milano o Urbino, ma si creeranno degli alias univoci che collegheranno le identità scelte dai richiedenti ai dati custoditi negli archivi, valutando i casi a ogni richiesta. Come confermano dall’ufficio comunicazione dell’Ateneo «il rettore si è detto disponibile a trovare una soluzione alle richieste della studentessa manifestando sensibilità per la tematica in questione». «Adesso si deve solo capire con il personale dell’area didattica come fare praticamente», conferma Vittoria Vitale.
«È qualcosa che non è complesso per la sua realizzazione. Un elemento di civiltà in più nella nostra università», afferma Alessandro Motta, presidente dell’associazione Arcigay etnea. «Eravamo già favorevoli a questo percorso intrapreso – prosegue – Siamo contenti e soddisfati che anche Catania si avvicini ad altre città più avanti nei diritti civili». Quello ottenuto dalla studentessa «è un risultato importante per lei e per tutta la comunità. È stata una pioniera e ha permesso a tante persone di avere una fruizione dei servizi universitari più facile, senza quegli imbarazzi che Vittoria viveva a lezione e agli esami».
L’istanza, presentata a maggio con l’appoggio dei Radicali di Catania, ha incassato il sì definitivo dei vertici di palazzo Centrale e «per questo ringrazio il rettore Giacomo Pignataro per la sensibilità», tiene a precisare l’attivista. Adesso per la giovane è quasi giunto il momento della laurea e, assieme all’attesa per il traguardo, c’è quello per la proclamazione che – grazie al suo impegno – «avverrà al femminile».