«Non c’è stato nessun sorpasso azzardato. È esplosa una gomma e il conducente ha perso il controllo del mezzo». È un avvocato di Siracusa il testimone dell’incidente di ieri pomeriggio sulla statale Ragusa-Catania, nel territorio di Carlentini (nel Siracusano), in cui sono morti tre braccianti agricoli di Adrano (nel Catanese) e altri cinque sono rimasti […]
C’è un testimone dell’incidente sulla Ragusa-Catania: «Il camion era davanti a me quando ha perso il controllo»
«Non c’è stato nessun sorpasso azzardato. È esplosa una gomma e il conducente ha perso il controllo del mezzo». È un avvocato di Siracusa il testimone dell’incidente di ieri pomeriggio sulla statale Ragusa-Catania, nel territorio di Carlentini (nel Siracusano), in cui sono morti tre braccianti agricoli di Adrano (nel Catanese) e altri cinque sono rimasti gravemente feriti. «Era davanti a me», racconta all’agenzia di stampa Agi il legale, che si trovava a bordo della sua auto proprio dietro il furgoncino a nove posti su cui viaggiavano gli uomini di ritorno da una giornata di lavoro di raccolta delle arance in un agrumeto di Francofonte, sempre in provincia di Siracusa. «A un certo punto, il furgone cassonato ha cambiato bruscamente direzione, spostandosi sulla sinistra. Da quel che ho visto – dichiara il testimone – si è trattato di un evento accidentale e sfortunato». Un incidente su cui la procura ha già aperto un’inchiesta per omicidio stradale e ha disposto il sequestro di quel che resta dei due mezzi coinvolti nell’impatto.
«C’è sicuramente un problema di sicurezza sulle strade della nostra Isola, ma c’è anche da mettere sul tavolo il tema degli autisti che guidano i mezzi con cui i braccianti agricoli si recano al lavoro nei campi», commenta a MeridioNews Pippo Glorioso, segretario provinciale etneo della Flai Cgil, il sindacato a cui era iscritto Rosario Lucchese. Il 18enne, che è la più giovane delle vittime dell’incidente (hanno perso la vita anche il 54enne Salvatore Lanza e il 56enne Salvatore Pellegriti, morto durante il trasporto in ospedale), era alla sua prima settimana di lavoro per l’azienda agricola. Il padre del giovane, anche lui bracciante, nel primo pomeriggio di ieri era a bordo di un altro furgone, che viaggiava poco dietro rispetto a quello dello scontro. «Il lavoro del bracciante agricolo è tra i più faticosi e, per quanto riguarda i diritti, restano ancora figli di un dio minore – sottolinea Glorioso al nostro giornale – È normale, per esempio, che a guidare i mezzi per andare e tornare sia a turno uno degli stessi braccianti agricoli, dopo le fatiche di una giornata di lavoro nei campi, mentre gli altri dormono».
Oggi, intanto, è il giorno del dolore e del silenzio. Un minuto «in ricordo delle vittime» lo hanno disposto il sindaco di Adrano, Fabio Mancuso, e il presidente del Consiglio comunale, Carmelo Pellegriti, invitando – per le 12 – assessori, consiglieri, impiegati, rappresentanti di associazioni, autorità civili e religiose nell’aula consiliare. «Adrano – sottolinea il segretario della Flai Cgil – è il territorio in cui si registra il numero più alto di braccianti agricoli di tutta la provincia di Catania». Per ricordare le tre persone morte nell’incidente di ieri, in tutte le sedi Uila siciliane verranno esposte le bandiere a lutto. «Piangiamo le vittime e confidiamo nella pronta guarigione dei feriti, mentre assicuriamo sin da ora assistenza sindacale e legale ai familiari», affermano Nino Marino, segretario generale della Uila Sicilia, e Nino Lombardo, segretario territoriale Uila di Adrano. «Siamo pronti a sostenere ogni iniziativa perché sia fatta piena luce su questo tragico episodio – aggiungono – #Zeromortisullavoro è la battaglia che tutta la Uil sta combattendo ormai da tempo. Da oggi – concludono – questa è una battaglia dedicata pure alla memoria di tre braccianti che non torneranno nelle loro case, da dov’erano partiti quando ancora era notte per ottenere qualche euro dopo una giornata di fatica».
Quel che resta è l’immagine dello scheletro del furgone a nove posti su cui viaggiavano. Dopo l’impatto, i vigili del fuoco intervenuti sul posto, hanno dovuto tagliare le lamiere dell’abitacolo all’interno del quale i corpi dei braccianti agricoli erano rimasti incastrati. Sull’asfalto, oltre ai pezzi di carrozzeria, sono finiti i loro strumenti di lavoro: scale di legno e di ferro, secchi di plastica, cassette e teloni. Per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente e stabilire le eventuali responsabilità sono ancora in corso le indagini. Intanto, messaggi di cordoglio sono arrivati anche dal mondo della politica, sia locale che nazionale. «Sono pronto a farmi portavoce al Parlamento siciliano di quanti vorranno avanzare iniziative utili e concrete per fermare questa scia di sangue sulle strade siciliane», ha fatto sapere il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno. Una breve nota è arrivata anche dalla segretaria del Partito democratico, Elly Schlein: «Il bilancio delle vittime lascia senza parole. Alle famiglie vada il mio cordoglio e quello di tutta la nostra comunità democratica».