Speriamo che finisca presto questa prima settimana di melbourne, perché francamente riuscire a trovare una partita che è valsa la pena vedere è stata fin qui impresa semi-proibitiva. Non che non ci sia stato qualche match equilibrato - in genere molto lontano dai campi principali - però il bilancio è davvero troppo povero. Prendete un povero spettatore che ha comprato il biglietto per il campo centrale, la rod laver arena, ieri sera. Si comincia con la sempre più bella sharapova contro la carneade jamie hampton; risultato? 6/0 6/1 in un'ora e spazio a serenona contro barbora zahlavova strycova, nientemeno. Altra ora e 6/0 6/4. Beh, speriamo bei maschietti, direte voi. Bene, arriva djokovic e in un'ora e mezza concede solo sei giochi al malcapitato giraldo. Dopo tre ore e mezza di tennis tutti a casa. In genere è il tempo che ci impiega nadal per cominciare a scaldarsi. Non è andata tanto meglio né la sera né su altri campi, considerate le facili vittorie di murray o dell'altra pin-up ivanovic, tanto da far sospettare al vostro cronista che ci deve essere qualcosa da scoprire dietro questo eccessivo divario tra i primi e gli altri volenterosi tennisti. Vedremo, anche perché se ci si sposta nei campi periferici qualcosa di interessante si trova. Per fortuna dei poveri italioti nadiona petrova oggi era col piede sbagliato. Partitaccia e duplice 6/2 per la nostra errani, che insieme alla sopravvissuta del derby, oprandi, è l'unica rappresentante del tricolore rimasta in gara. Non ce l'ha fatta invece la vinci, opposta alla cinese zheng che viene da un periodo di buona forma e con un discreto passato, se è vero che è stata in grado di raggiungere i quarti sia al roland garros che all'ultimo wimbledon. Roberta è riuscita a resistere solo il primo set per poi crollare nel secondo. Insomma la nostra pattuglia è stata decimata e difficilmente il contingente italiano arriverà a domenica. Le nostre due ragazze hanno degli impegni semi-proibitivi visto che né la tedesca goerges né la rumena cirstea sembrano alla loro portata. Speriamo di sbagliarci.