Una stragismo silenzioso che, in maniera inesorabile, continua a mietere vittime. È quello dei pedoni investiti e uccisi lungo le strade della Sicilia. Durante l’ultima settimana il bollettino non ha bisogno di troppe interpretazioni: tre persone morte e una in gravi condizioni. L’ultimo caso, in ordine di tempo, è quello di S.P, 78 anni, investito […]
Foto di Dario De Luca
La settimana nera dei pedoni in Sicilia, tre morti e un ferito grave. In Italia da inizio anno 340 vittime
Una stragismo silenzioso che, in maniera inesorabile, continua a mietere vittime. È quello dei pedoni investiti e uccisi lungo le strade della Sicilia. Durante l’ultima settimana il bollettino non ha bisogno di troppe interpretazioni: tre persone morte e una in gravi condizioni. L’ultimo caso, in ordine di tempo, è quello di S.P, 78 anni, investito a Giarre, in provincia di Catania, da una Fiat Panda guidata da un altro anziano, di 82 anni. La vittima stava attraversando la strada lungo corso Europa, quasi all’angolo con via Trieste. I soccorsi sono scattati immediatamente, ma per il 78enne non c’è stato nulla da fare. Il giorno prima, venerdì, è toccato a un uomo di 74 anni. Urtato da una macchina mentre attraversava in via IV Novembre ad Adrano. Un impatto di poco conto, almeno apparentemente; l’anziano, infatti, cadendo a terra avrebbe sbattuto la testa sull’asfalto. Condotto al Pronto soccorso dell’ospedale di Biancavilla è stato trasferito d’urgenza al Garibaldi di Catania.
Durante quest’ultima settimana si è registrata anche la morte dell’83enne Antonino Di Nardo. L’anziano venne investito a metà agosto da un’automobile condotta da un pirata della strada, che travolse Di Nardo mentre attraversava sulle strisce pedonali nel centro di Patti, in provincia di Messina. L’uomo, originario di Montagnareale – sempre nel Messinese – era stato inizialmente ricoverato nel reparto di Chirurgia toracica del Policlinico di Messina e poi trasferito in una residenza sanitaria di San Piero Patti. La sua è stata una lunga agonia, ma il pirata della strada non è stato ancora individuato dalle forze dell’ordine.
Dalla provincia di Messina a quella di Catania. Sabato scorso mentre attraversava la strada dopo avere comprato una pizza d’asporto un uomo è stato travolto e ucciso da una macchina in via Sebastiano Catania, nel capoluogo etneo. Arteria molto pericolosa e già finita sotto la lente d’ingrandimento dei residenti, che – nelle ultime settimane – avevano chiesto all’amministrazione di modificare il doppio senso di circolazione. La strada, quasi tutta senza marciapiedi, si caratterizza per un susseguirsi di attività commerciali. I residenti proponevano – ma la richiesta è ancora valida – il senso unico di marcia per un tratto in direzione circonvallazione e proprio la realizzazione di almeno un marciapiede.
Stando al monitoraggio di Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale), dall’1 gennaio al 13 ottobre si sono registrati 340 decessi tra i pedoni investiti, con 227 uomini e 113 donne: tra questi, 182 pedoni avevano più di 65 anni. Nel 2023 sono morti 485 pedoni in tutto il territorio nazionale. Le regioni con il maggior numero di decessi sono Lombardia, Lazio, Campania, Emilia Romagna, Toscana e Sicilia. Una delle soluzioni, secondo gli esperti, è l’istituzione delle zone con limite di velocità a 30 chilometri orari. Nel capoluogo etneo, nonostante la questione sicurezza in via Sebastiano Catania, nelle scorse settimane sono stati attivati gli autovelox, ma anche in questo pezzo di città le criticità non sono del tutto risolte. In Consiglio comunale, nei giorni scorsi, sono state approvate due mozioni (rispettivamente di Partito democratico e Forza Italia) per la realizzazione di un sovrappasso per l’attraversamento pedonale di viale Andrea Doria, nei pressi della cittadella universitaria. Il 6 ottobre scorso proprio in un tratto di quella strada una studentessa di 22 anni è stata investita e ferita gravemente da un’auto.