Il primogenito di Letizia Spatola, avuto da una relazione precedente sia all'attuale compagno che al padre di Evan, avrebbe confermato quanto detto dalla donna al gip: quella sera Salvatore Blanco dormiva da solo con il bambino in un'altra stanza
Rosolini, il fratello di Evan conferma botte dei patrigni Il bimbo di sei anni ascoltato nell’incidente probatorio
Il padre naturale e l’attuale compagno della madre di Evan Lo Piccolo, il bambino di 21 mesi di Rosolini morto all’ospedale di Modica lo scorso 17 agosto per le lesioni sul corpo e un trauma cranico, avrebbero avuto atteggiamenti violenti nei confronti del piccolo. Lo ha confermato il fratello maggiore – il primogenito che Letizia Spatola aveva avuto da una relazione precedente – durante l’incidente probatorio disposto dal giudice per le indagini preliminari di Siracusa su richiesta della procura che indaga sul decesso di Evan. Il bambino di sei anni, che è stato sentito nel palazzo di giustizia aretuseo, avrebbe anche confermato quanto dichiarato dalla madre al gip: quella sera lui avrebbe dormito con lei, mentre il compagno della donna era in un’altra stanza con il fratellino di 21 mesi.
Stefano Lo Piccolo, il padre di Evan, risulta indagato per i maltrattamenti sul figlio. Stando al racconto di alcuni testimoni, i fatti sarebbero avvenuti prima del mese di dicembre del 2019, periodo in cui poi era finito il rapporto con Letizia Spatola. L’accusa nei confronti dell’uomo non è legata alla morte del figlio. Per questo, infatti, sono indagati la madre e il suo attuale compagno, il 23enne Salvatore Blanco. Stando a quanto emerso dai primi risultati dell’autopsia, sul corpo di Evan ci sarebbero stati lividi e lesioni riferibili anche alle settimane precedenti e compatibili con delle percosse.
Entrambi si trovano in carcere con l’accusa di omicidio volontario in concorso, maltrattamenti in famiglia e lesioni. Tutti e due si sono proclamati estranei ai fatti. Lo Piccolo, che vive in Liguria, alcuni giorni prima della morte del figlio aveva presentato un esposto contro ignoti per le lesioni riscontrate dalle foto ricevute dalla propria madre. La procuratrice di Siracusa Sabrina Gambino, titolare del fascicolo di inchiesta, ha affermato che la denuncia «è stata presentata a Genova e non ne avevamo notizia. In ogni caso, dopo averla letta, emerge che era una segnalazione dai contenuti generici».
Durante le indagini, sono emersi anche i diversi ingressi in ospedale degli ultimi tre mesi prima della morte di Evan. Un primo accesso risale al 27 maggio. Il bambino arriva al nosocomio con una frattura al femore. La donna avrebbe giustificato tutto parlando di una caduta da un seggiolino. Un trauma che avrebbe provocato nel bambino anche difficoltà a camminare: si trascinava la gamba destra, come è evidente da alcuni video mostrati dalla nonna e dalla zia paterne. Il 12 giugno Evan viene portato di nuovo in ospedale per delle ferite che si sarebbero infettate. Un terzo accesso ha la data del 6 luglio: il referto parla di una frattura alla clavicola. Gli operatori sanitari notano anche lividi sul corpo del bambino. In uno di questi accessi, inoltre, la madre avrebbe anche abbandonato il figlio in ospedale.