Lo afferma la vice presidente vicaria del Consiglio comunale di Palermo, Nadia Spallitta. «Il Comune deve farsi carico del rilancio di un luogo che conserva il fascino degli antichi mestieri»
Palermo e il mercato delle pulci «Patrimonio storico da tutelare»
Nella Palermo della Vucciria che cade a pezzi c’è chi si ricorda del mercato delle pulci, luogo di piccoli artigiani e di piccoli commercianti un po’ abbandonato. Se ne ricorda la vice presidente vicaria del Consiglio comunale di Palermo, Nadia Spallitta.
«Il mercato delle pulci – dice – rappresenta un patrimonio storico e culturale della città che deve essere salvaguardato e valorizzato, con tutti gli strumenti utili che l’Amministrazione ha a disposizione. Lo stesso rappresenta un momento della storia e delle tradizioni cittadine, un luogo suggestivo amato dai turisti e che può allo stesso tempo costituire un’importante fonte di ricchezza e di lavoro. Per questo motivo, in questi anni, mi sono impegnata per il riconoscimento del mercato delle pulci come mercato storico. Ho proposto infatti un emendamento per garantire agli artigiani del mercato la possibilità di costituire un centro commerciale naturale. Mi sono inoltre attivata per fare in modo che venisse apposta la segnaletica in alcune zone, in maniera tale da indicare la presenza di questo mercato, segnalato tra l’altro nelle guide turistiche di Palermo».
«Ritengo – aggiunge la vice presidente dell’assemblea di Sala delle Lapidi, sede del Consiglio comunale di Palermo – che questa realtà di artigiani, ebanisti e antiquari debba essere coinvolta nel processo di pedonalizzazione che si sta sviluppando in città. Come Ufficio di presidenza, negli ultimi anni, ci siamo attivati per garantire, in occasione delle feste più importanti, la chiusura al traffico di questa parte del territorio».
«Reputo delicata – conclude Nadia Spallitta – la vicenda relativa alla fuoriuscita di liquami oggetto degli interventi dell’Amap, che io stessa ho sollecitato, perché danneggia l’immagine e l’economia di questo mercato. Di contro, credo che questa realtà cittadina debba essere inserita nei programmi economici del Comune, che a mio avviso deve farsi carico del rilancio di un luogo che conserva il fascino degli antichi mestieri e di numerose tracce del nostro passato».