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OccupyCatania, studenti in corteo «Ce l’abbiamo con le banche»
«Noi la crisi non la paghiamo». Più che uno slogan, è un evergreen, come Rino Gaetano e i 99 Posse a fare da colonna sonora di un corteo. Come quello definito sui social network #OccupyCatania che stamattina da piazza Roma è arrivato al provveditorato agli studi di via Coviello. Una manifestazione tranquilla, fatta eccezione per il traffico bloccato, i rotoli di carta igienica lanciati contro le filiali di alcune banche e della Confindustria etnea, e uno striscione appeso sui portoni chiusi dell’istituto scolastico paritario Savoia, in via Napoli. Colpevole, quest’ultimo, di essere una scuola privata. «Un diplomificio», spiega Matteo Iannitti del Movimento studentesco catanese, promotore della manifestazione.
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Un migliaio di partecipanti secondo le forze dell’ordine presenti sul posto hanno gridato il loro dissenso nei confronti delle banche. Vicini, almeno idealmente, agli organizzatissimi gruppi statunitensi di OccupyWallStreet. Nel mirino dei catanesi, non più l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ma il neo-incaricato premier Mario Monti. «Non è nient’altro che un banchiere, non possiamo festeggiare per il fatto che adesso governi lui», sostiene Gabriele Grillo, del collettivo della facoltà di Informatica dell’università di Catania.
Dopo qualche ora di marcia attraverso il centro cittadino, il corteo si è fermato in assemblea davanti al Provveditorato. «Ci dispiace che le forze dell’ordine ci abbiano accompagnati durante tutto il percorso – dichiara al megafono Iannitti – Abbiamo già dimostrato che se vogliamo entrare in questo posto possiamo farlo quando e come vogliamo». Una delegazione di studenti e insegnanti è infatti entrata negli uffici per discutere i problemi delle scuole pubbliche nel capoluogo etneo. Il resto del corteo si è intanto riunito in un’assemblea, partecipata per lo più dagli studenti medi. Durante l’incontro i ragazzi hanno lamentato le carenze dell’istituzione scolastica cittadina, con un accenno ai problemi di sicurezza delle strutture universitarie etnee.