L’autopsia di Evan, il bambino di 21 mesi di Rosolini morto lunedì per arresto cardiocircolatorio e con lividi e lesioni sul corpo, è prevista per le 13 di oggi nella sala mortuaria dell’ospedale Maggiore di Modica. L’esame autoptico dovrà accertare le cause del decesso e se a essere fatali sono stati i lividi e gli ematomi presenti sul corpo del piccolo. Di omicidio volontario in concorso, maltrattamenti in famiglia e lesioni sono accusati la mamma del bambino, la 23enne Letizia Spatola e il compagno di lei – che non è il padre del bambino – il 32enne originario di Noto Salvatore Blanco. Entrambi si trovano in carcere, lei a Messina e lui a Siracusa. Domani dovrebbero svolgersi gli interrogatori di garanzia da parte del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Siracusa Francesco Alligo.
«È per me terrificante la morte del piccolo Evan, ucciso di botte perché piangeva – ha commentato don Fortunato di Noto, il sacerdote fondatore e presidente dell’associazione Meter onlus che, dal 1989, si occupa di contrastare la pedofilia e la pedopornografia – Non era la prima volta che il piccolo subiva maltrattamenti, a quanto pare: in tanti sapevano, in tanti tacevano. Meglio il silenzio, lo stesso che, in molte situazioni simili, alimenta la connivenza dei violenti».
Ieri, infatti, è emerso anche che il papà del bambino Stefano Lo Piccolo che vive in Liguria aveva già presentato un esposto contro ignoti per le lesioni riscontrate sul figlio. L’uomo aveva ricevuto dalla propria madre delle foto in cui sarebbero stati visibili dei lividi sul volto del bambino, vicino all’orecchio. La nonna materna di Evan, inoltre, avrebbe anche fatto presente che il bambino avrebbe avuto problemi a camminare. La procuratrice di Siracusa Sabrina Gambino – titolare del fascicolo di inchiesta sulla morta del bambino – ha affermato che «la madre del bimbo ha solo svelato le condotte aggressive del suo compagno. Lui – ha aggiunto – non è stato sentito mentre la madre del bimbo, durante la sua deposizione, ha spiegato che era succube del compagno». Non è ancora stata fissata l’udienza di convalida dei fermi per entrambi. In merito alla denuncia presentata dal padre del bimbo, Gambino ha chiarito che «è stata presentata a Genova e non ne avevamo notizia. In ogni caso, dopo averla letta, emerge che era una segnalazione dai contenuti generici».
«Ancora una volta – ha aggiunto don Di Noto – un bambinicidio, termine che vogliamo utilizzare per indicare questa strage perpetrata spesso nel silenzio su centinaia tra bambini e neonati uccisi dagli adulti, spesso padri e madri. Violenza inaudita spesso nel contesto di una fragilità umana e sociale già esistente che non è stata sanata. È terrificante – ha concluso il sacerdote – la situazione che ci richiama, ancora una volta, alla condizione di tanti bambini vittime di violenza, maltrattamento e indifferenza».
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