Modica, Evan è morto per un forte trauma cranico Lividi su tutto il corpo compatibili con le percosse

È morto per un forte trauma cranico che ha causato l’arresto cardiocircolatorio Evanil bambino di 21 mesi di Rosolini (in provincia di Siracusa) arrivato al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Modica lo scorso 17 agosto già in condizioni disperate e con lividi e lesioni sparsi sul corpo. Sono queste le prime indiscrezioni che emergono in seguito all’autopsia che è stata eseguita ieri sul cadavere del piccolo dalla medica legale Francesca Berlich

L’esame autoptico ha inoltre confermato che su tutto il corpo del bimbo erano presenti molti lividi riferibili anche alle settimane precedenti e compatibili con delle percosse. Ulteriori informazioni sulle cause della morte di Evan saranno disponibili dopo i risultati degli esami istologici. La medica legale avrà sessanta giorni di tempo per presentare una relazione completa

Sul fatto, dopo la segnalazione fatta dai medici del nosocomio del Ragusano, la procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta e per la morte del bambino sono stati fermati con l’accusa di omicidio volontario, lesioni e maltrattamenti in famiglia il compagno convivente della madre di Evan, il 32enne originario di Noto, Salvatore Blanco (che non è il padre del bambino) e, il giorno dopo, anche la donna – Letizia Spatola di 23 anni. Nel pomeriggio di oggi è prevista anche l’udienza di convalida dei fermi di entrambi. Al momento, lui si trova nella casa circondariale di Siracusa e lei è reclusa nel carcere di Messina

Dopo quando accaduto è emerso anche che il padre del bambino, Stefano Lo Piccolo, che vive in Liguria aveva presentato, nei giorni precedenti, un esposto contro ignoti per le lesioni riscontrate sul figlio. L’uomo aveva ricevuto dalla propria madre alcune foto in cui sarebbero stati visibili dei lividi sul volto del bambino, vicino all’orecchio. La nonna materna di Evan, inoltre, avrebbe anche fatto presente che il bambino avrebbe avuto problemi a camminare. La procuratrice di Siracusa Sabrina Gambino, titolare del fascicolo di inchiesta, ha affermato che la denuncia «è stata presentata a Genova e non ne avevamo notizia. In ogni caso, dopo averla letta, emerge che era una segnalazione dai contenuti generici».


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