Cronaca

Matteo Messina Denaro non tornerà più nella sua cella del carcere di massima sicurezza

Alla luce dell’aggravamento delle condizioni di salute di Matteo Messina Denaro non è più in agenda, per sanitari e istituzioni che stanno gestendo la complessa vicenda, il tema del suo ritorno nel carcere di massima sicurezza de L’Aquila dove è stato detenuto in regime di 41 bis fino all’8 agosto. Secondo quanto si apprende da fonti sanitarie, l’ex superlatitante di Cosa nostra – arrestato il 16 gennaio nella clinica privata La Maddalena di Palermo – alternerebbe momenti di lucidità, in cui apparirebbe persino di buonumore e si alzerebbe dal letto, a momenti di grande debolezza. Nei giorni scorsi, il boss originario di Castelvetrano sarebbe andato in coma per la reazione di farmaci somministrati per la terapia del dolore. Si sarebbe poi ripreso dopo che sono state rimodulate le dosi delle medicine

Le condizioni di salute del 61enne sono state definite di «estrema precarietà». Le cure per il suo tumore al colon sarebbero state interrotte mentre resterebbe sottoposto alla terapia del dolore e alla alimentazione parentelare (cioè con soluzioni nutrizionali direttamente nel sangue con un tubicino). Proprio per questo motivo, nella cella del reparto per detenuti dell’ospedale San Salvatore de L’Aquila – dove è sorvegliato a vista da decine di agenti delle forze dell’ordine – sono state concesse le visite ad alcuni parenti e familiari stretti. Secondo quanto emerge, si sarebbero trasferite nella città dell’Abruzzo e sarebbe fuori dalla struttura sanitaria la nipote e legale Lorenza Guttadauro (che è la figlia di Rosalia, detta Rosetta, la sorella di Messina Denaro che è stata arrestata per favoreggiamento) e Lorenza, la figlia riconosciuta recentemente che, dopo 27 anni passati con il cognome della madre – Alagna adesso ha deciso di prendere quello del padre, Messina Denaro.

La più assidua nelle visite sarebbe la nipote avvocata che sarebbe già entrata diverse volte per stare al capezzale dello zio. Messina Denaro, invece, non avrebbe ancora voluto invece vedere la figlia, che ha incontrato per la prima volta ad aprile nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila. Stando a quanto si apprende, il mancato incontro di ora sarebbe per non farsi vedere con il fisico e, a volte anche la mente, provato duramente dalle conseguenze della malattia. Messina Denaro è tenuto in cura sia dagli oncologici guidati dal primario del reparto, Luciano Mutti, sia dagli esperti della terapia del dolore del reparto di rianimazione coordinati dal primario, Franco Marinangeli, reparto nel quale Messina Denaro è stato ricoverato fino ad una decina di giorni fa in seguito all’intervento chirurgico per una occlusione intestinale.

Marta Silvestre

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