Andrea Bonafede, sottoposto a cure oncologiche per un tumore al colon da oltre dodici mesi, questa mattina avrebbe dovuto proseguire la sua trafila in day hospital dopo essersi sottoposto a un tampone contro il Covid. Dietro quel paziente, in fila insieme ad altri cittadini all’accettazione, c’era però il latitante di Cosa nostra Matteo Messina Denaro. […]
La cattura di Messina Denaro: dal falso nome in clinica ai militari nascosti in un furgone a noleggio
Andrea Bonafede, sottoposto a cure oncologiche per un tumore al colon da oltre dodici mesi, questa mattina avrebbe dovuto proseguire la sua trafila in day hospital dopo essersi sottoposto a un tampone contro il Covid. Dietro quel paziente, in fila insieme ad altri cittadini all’accettazione, c’era però il latitante di Cosa nostra Matteo Messina Denaro. Arrestato stamattina intorno alle 9, insieme al suo autista Giovanni Luppino, commerciante di olive a Campobello di Mazara, in un bar della nota clinica privata convenzionata La Maddalena, nel quartiere San Lorenzo di Palermo. Il boss di Castelvetrano, in provincia di Trapani, era irreperibile dal 1993. Trent’anni di latitanza interrotta con l’azione di oggi a cui, tra lo stupore generale di chi si trovava nella struttura sanitaria assediata, hanno partecipato almeno 200 militari del Reparto operativo speciale dei carabinieri e del gruppo d’intervento Gis. Tanti cittadini hanno applaudito e incitato le forze dell’ordine, ringraziandole per la cattura.
Messina Denaro è stato trasferito nella caserma provinciale di San Lorenzo in via Perpignano e, poco dopo, senza manette e con il volto coperto a metà, gli occhiali da sole e un giubbotto di montone, è stato portato fuori a braccetto da una carabiniere alla sua destra e un carabiniere alla sua sinistra. Con lo sguardo rivolto a terra, ha preso posto su un mini van nero con cui è stato trasferito all’aeroporto militare di Boccadifalco. Ultimo passaggio nell’Isola prima di volare in una struttura di massima sicurezza. Durante il blitz, tutta l’area attorno alla clinica è stata circondata dai carabinieri. Alcuni di loro, secondo quanto riferito a MeridioNews, si trovavano all’interno del parcheggio nascosti in un anonimo furgone preso a noleggio. Dietro la cattura non ci sarebbero pentiti o soffiate ma si sarebbe arrivati a lui incrociando i dati di Andrea Bonafede. Gli investigatori hanno scoperto che esiste un soggetto a cui corrisponde quel nome e cognome che si è sottoposto a due interventi chirurgici: uno in piena emergenza Covid in Sicilia e l’ultimo a maggio scorso, proprio alla clinica La Maddalena. Il punto di svolta è arrivato arriva incrociando i dati: nel giorno dell’intervento Andrea Bonafede era a Campobello di Mazara. In clinica sotto i ferri c’era quindi qualcun altro. A questo punto sarebbe venuto fuori l’appuntamento fissato per oggi dove erano in programma prelievi e una seduta di chemioterapia.