Marino da solo sul fronte: “Confindustria non è l’antimafia”. Lo scandaloso silenzio di Crocetta e dei pappagalli della legalità

DALL’ASSESSORE UNA STOCCATA ANCHE SULL’IRFIS, FINITO NELLE MANI DEGLI ‘INDUSTROALI ARRAFFA-TUTTO’

L’assessore regionale all’Energia, Nicolò Marino, come ormai sappiamo, è sotto attacco.  L’ex Pm ha osato criticare la gestione delle discariche in Sicilia e lo strapotere dei vertici di Confindustria Sicilia, sia in questo settore che in altri. Ha toccato i fili dell’alta tensione. Perché questa lobby di sedicenti industriali si è da tempo riparata sotto il vessillo dell’antimafia. Nel nome della quale, come ha scritto anche il Fatto Quotidiano, pensano di potere fare quello che vogliono, in puro stile ‘professionismo dell’antimafia’ magistralmente descritto da Leonardo Sciascia.

A partire dall’occupazione dei vertici di società regionali. Sono i nuovi intoccabili.  O almeno ne sono convinti. Anche perché sono tra i main sponsor della candidatura dell’attuale Presidente della Regione, Rosario Crocetta.  Il quale, non solo se li tiene cari consegnando loro le chiavi dell’assessorato alle Attività produttive, di enti come l’Irsap, l’Irfis, l’Ast ecc…, ma continua ad ‘accarezzarli’ con un silenzio scandaloso sugli attacchi subiti da un suo assessore. Incaricato proprio da lui di fare la ‘rivoluzione’ nel settore dei rifiuti in Sicilia. Ma, evidentemente, non si aspettava che Marino lo prendesse sul serio.

Scandaloso è anche il silenzio di tutti quei pappagalli della legalità, associazioni, intellettuali e bande varie, sempre pronte a vergare un comunicato stampa per finire sui giornali nelle manifestazioni anti-mafia ufficiali, ma che, su un caso concreto come questo, non stanno esprimendo solidarietà ad un uomo impegnato a ripulire un settore che tutti sappiamo essere puzzolente in tutti i sensi. Sorvoliamo sui grandi media la cui reticenza, a parte qualche eccezione, è vergognosa.

Intanto, l’assessore Marino, che per fortuna ha la fibbra di un magistrato e non di un politicante da quattro soldi, non si arrende. E oggi torna fare chiarezza: “Non credo in questo sistema di un’antimafia simbolicamente rappresentata da alcuni esponenti di Confindustria“, ha ribadito alle agenzie di stampa.

Concetti che ha già espresso in diverse occasioni. Nell’intervista all’Espresso, ad esempio, o un paio di settimane fa ad Agrigento davanti ai Sindaci della zona, riferendosi alla gestione della discarica di Siculiana, in mano a Giuseppe Catanzaro, vice presidente degli industriali siciliani.

“Sarei io quello che non fa le gare pubbliche per il settore dei rifiuti, come dice il vicepresidente di Confindustria Giuseppe Catanzaro? Per la la depurazione, tanto per fare un esempio, abbiamo una gara ad Aci Castello (Catania) e un’altra gara a Bellolampo (Palermo). Noi della struttura emergenziale non stiamo derogando alle gare pubbliche. C’è stato un momento nel periodo emergenziale, credo nel 2004 – sottolinea Marino – dove il servizio venne assegnato a Catanzaro senza gara. Forse se lo è dimenticato”.

E ancora: “Io sarei imparziale? Io sto dalla parte della legge”, dichiara Marino.

Ma non solo. A proposito d legalità, tanto sbandierata dalla lobby Montante-Catanzaro-Lo Bello, l’assessore lancia un altro sassolino sull’Irfis. “Non posso pensare, ad esempio, che sia una scelta ottimale che Irfis apra le sedi e faccia il protocollo con Confindustria: siamo in palese violazione dell’articolo 3. Non voglio pensare che simboli dell’antimafia pensino di fare affari con la struttura pubblica. Questo non c’entra niente con l’antimafia”.

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