«Quello degli incendi in Sicilia è un fronte preoccupante anche perché molti sono di origine dolosa», ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci al termine di una riunione d’urgenza dell’unità di crisi nazionale della protezione civile. Nella sola giornata di ieri 34 roghi in diverse parti dell’Isola hanno distrutto terreni, macchia mediterranea, riserve naturali, aziende agricole e di allevatori. E anche oggi le fiamme continuano a divampare, come nel caso del territorio di Belpasso dove, da qualche ora, è divampato un vasto rogo che minaccia palazzine, stalle e auto.
«Molti di questi incendi sono di origine dolosa», ha aggiunto il presidente Musumeci facendo però riferimento anche ad altri roghi legati «alla distrazione e all’irresponsabile condotta dei proprietari di alcuni fondi abbandonati. Potremmo avere anche 200mila uomini – polemizza il governatore – ma di fronte all’attività dei piromani o all’inerzia di chi avrebbe il dovere di creare i viali tagliafuoco nei propri terreni e non lo da, sarebbe uno sforzo inutile. Serve una cultura dell’antincendio che deve coinvolgere tutti». Intanto, però, da settimane da più fronti arriva la richiesta di schierare gli uomini dell’esercito come deterrente per i piromani. «L’esercito in Sicilia c’è già da anni – risponde Musumeci – potere destinare un paio di centinaia di militari nelle aree rurali non sarebbe assolutamente una novità. Vedremo se il ministero dell’Interno sarà nelle condizioni di potere reclutare il personale». Una posizione che, al momento, sembra possibilista.
Non solo incendi. L’altro tema su cui il presidente ha chiesto e ottenuto che la prossima settimana l’unità di crisi si riunirà in Sicilia è quello della cenere dell’Etna. «L’attività del vulcano ci tiene desti. La caduta della cenere crea disagio agli abitanti dei centri interessati – ha sottolineato il governatore siciliano – Una questione che dura già da mesi e che, secondo le previsioni, non è destinata a esaurirsi in poco tempo». La necessità è quella di garantire la rimozione, nel più breve tempo possibile, del terra nera che si accumula. Per questo «chiederemo una norma nazionale perché venga finanziata l’attività di intervento e di sostegno per gli enti locali, per le imprese e per i privati cittadini. Da Roma ci arriva l’impegno di 5 milioni di euro – ha annunciato Musumeci – Il primo milione di acconti lo abbiamo già accreditato come Regione e, in questi giorni, crediamo di potere mettere insieme altre risorse per creare un fondo per i Comuni».
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