Più di diecimila richieste per alloggi popolari e 40mila immobili vuoti. Sono solo alcuni dei dati del comitato palermitano che si batte per il diritto alla casa in città. Un fenomeno in crescita in tutta Italia e che, complice la crisi, nell'ultimo anno ha registrato un più 20 per cento
Il comitato PrendoCasa contro l’emergenza abitativa «Rilanciamo la lotta per un bisogno fondamentale»
Nelle grandi città, la crisi porta con sé anche l’emergenza abitativa per le fasce più deboli della popolazione. Specie quando si accompagna alla carenza di case popolari. Le occupazioni abusive in Italia stanno raggiungendo livelli record. Secondo i dati ufficiali, nell’ultimo anno il fenomeno è cresciuto del 20 per cento. E non riguarda solo le case sfitte, ma anche quelle abitate. Si parla di una media di 80 case occupate ogni mese. A Palermo c’è un comitato attivo da alcuni anni che lavora a fianco dei senza tetto. Il gruppo PrendoCasa – con un nome e un logo che ricordano ironicamente quelli di una nota agenzia immobiliare – si è fatto conoscere attraverso iniziative di piazza, manifestazioni, presidi e attraverso le occupazioni di stabili abbandonati.
«Abbiamo rilanciato un tema, una lotta, un bisogno fondamentale: quello ad avere un tetto sotto cui vivere con i nostri cari – spiegano a MeridioNews – Così abbiamo protestato e parlato, con i tanti dei nostri quartieri che condividono gli stessi problemi, ma anche con la politica cittadina, o almeno con i suoi settori sensibili alle nostre sofferenze e alle nostre iniziative», raccontano. Stando ai loro dati, le proporzioni dell’emergenza abitativa a Palermo sono impressionanti: più di diecimila richieste per alloggi popolari, circa 1300 iscritti nelle liste d’emergenza, centinaia di sfratti esecutivi firmati ogni mese, 40mila immobili vuoti.
Numeri che non scenderanno con il Piano casa varato dal governo di Matteo Renzi e dal suo ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi. «Perché il piano costituisce l’ennesimo grave attacco a quelle famiglie senza reddito destinate all’emarginazione – spiegano dal comitato – In particolare, impedire l’acquisizione della residenza e l’allaccio delle utenze negli stabili occupati come previsto dall’articolo 5, significa negare a queste famiglie il diritto alla sanità e all’istruzione».
Gli attivisti di PrendoCasa evidenziano i loro successi nel capoluogo siciliano. Dalle azioni nei confronti degli organi di governo della città all’occupazione dell’agenzia nazionale per i beni confiscati alla mafia «affinché i beni vengano utilizzati per risolvere l’emergenza abitativa». E ancora le occupazioni dell’assessorato alle Attività sociali e al Patrimonio, «che dopo poche ore ha diramato un comunicato che parla dell’assegnazione di sette appartamenti tra quelli ricevuti dall’agenzia nazionale per i beni confiscati alla mafia a famiglie in emergenza abitativa», raccontano gli attivisti. «Tutto questo ha confermato il nostro ruolo di spinta», commentano. «L’ultima nostra occupazione a scopo abitativo risale a poche settimane fa – concludono dal comitato PrendoCasa – Un immobile in via Siracusa, di proprietà dell’Opera Pia Santa Lucia e abbandonato da circa 20 anni».