Un ex pentito della famiglia di Cosa nostra dei Santapaola-Ercolano era diventato il capo di una banda di rapinatori. Si tratta di Angelo Mascali, nel 1998 entrato nel programma di protezione dopo avere deciso di collaborare con la giustizia. Un passato ai vertice della mafia catanese, anche con ruolo di comando, poi le rivelazioni in […]
Un ex pentito della famiglia Santapaola-Ercolano a capo di una banda di rapinatori
Un ex pentito della famiglia di Cosa nostra dei Santapaola-Ercolano era diventato il capo di una banda di rapinatori. Si tratta di Angelo Mascali, nel 1998 entrato nel programma di protezione dopo avere deciso di collaborare con la giustizia. Un passato ai vertice della mafia catanese, anche con ruolo di comando, poi le rivelazioni in vari processi di mafia e dal 2023 la revoca della protezione dopo avere commesso nuovi reati.
Il nuovo ruolo dell’ex pentito a capo di una banda di rapinatori
Mascali, stando a quanto emerso dalle indagini dei carabinieri con il coordinamento della procura di Catania, negli ultimi mesi avrebbe costituito una banda di rapinatori, composta prevalentemente da persone che appartengono al suo stesso nucleo familiare. Oltre all’ex pentito tra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare figurano Lorenzo, Antonio e Giuseppe Mascali. L’altra persona arrestata è invece Rosario Viglianisi. Sono accusati a vario titolo di rapina aggravata in concorso, detenzione e porto illegale di armi.
La banda prendeva di mira chi si occupava di materiale ferroso
Durante l’inchiesta gli inquirenti hanno monitorato due eventi delittuosi dai danni di autotrasportatori della provincia di Palermo ed Enna. Il primo risalente all’8 maggio scorso e l’altro del 20 giugno 2025. In entrambi i casi le vittime sarebbero state attirare presso due ditte di Catania con sede alla zona industriale. Alla prima vittima sarebbe stato garantito l’acquisto di materiale ferroso per 10mila euro ma, raggiunto il luogo dell’appuntamento, l’uomo è stato picchiato e rapinato, anche con l’utilizzo di una pistola.
La seconda rapina avrebbe avuto il coinvolgimento di Antonino Mascali e Rosario Viglianisi. Il primo si sarebbe occupato di invitare la vittima presso la ditta di Viglianisi così da ottenere il pagamento di circa 15mila euro per dei precedenti conferimenti di rottami. Soldi che gli sono stati corrisposti davvero ma, dopo essersi allontanato dall’azienda, l’uomo sarebbe stato rapinato dell’intera cifra. Tra i rapinatori gli inquirenti indicano in particolare il ruolo rivestito da Angelo Mascali che, con una pistola, avrebbe minacciato di morte l’autotrasportatore.