Bernard Launsecker, 64 anni, è stato trovato morto nel primo pomeriggio di ieri. Pare sia scivolato, per motivi ancora da chiarire, all'interno del pozzo della Grotta dei tre livelli di Zafferana etnea. Un canale di scorrimento lavico risalente all'eruzione del 1792, segnalato anche sulle guide turistiche
Etna, cicloturista muore dentro una grotta Caduta di dieci metri in un condotto lavico
Torso nudo, pantaloncini, scarpe da ginnastica e un caschetto da ciclista in testa. È così che è stato ritrovato Bernard Launsecker, il cicloturista austriaco di 64 anni morto ieri pomeriggio all’interno della Grotta dei tre livelli di Zafferana etnea. Un’attrazione turistica piuttosto conosciuta sul vulcano etneo, anche in virtù della sua posizione: 1650 metri di altitudine e a ridosso della strada che porta verso il rifugio Sapienza. A dispetto della facilità con la quale la si raggiunge, però, la grotta di scorrimento lavico è pericolosa senza attrezzatura speleologica. Colpa di quel salto di dieci metri di profondità poco dopo l’ingresso, che è stato fatale al 64enne.
Gli uomini del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico del Club alpino italiano (Cai) sono stati chiamati intorno alle 12.50 di venerdì dalla sala operativa del 118. A dare l’allarme era stata una guida turistica che passava davanti alla grotta e che aveva notato la bicicletta di Bernard Launsecker ferma a bordo della strada. Le due ruote dell’uomo, del resto, si erano già fatte notare il giorno prima nel territorio di Linguaglossa: un po’ per il grosso carico di bagagli, un po’ per le bandiere da globetrotter. «È stata la guida a sporgersi all’interno della grotta e a scoprire il cadavere», racconta Franz Zipper, vicepresidente del soccorso alpino e speleologico.
Alla telefonata ai numeri di emergenza è seguito l’arrivo sul posto di due ambulanze e dell’elisoccorso. Tutto inutile, però, perché i medici non potevano calarsi nel canalone lavico senza l’attrezzatura necessaria. Arrivata, invece, grazie ai volontari del Cai, che si trovavano al rifugio Sapienza, e al soccorso alpino della guardia di finanza di Catania. Secondo una prima ricostruzione, il cicloturista sarebbe scivolato all’interno del fosso che si trova all’entrata della Grotta. «Si chiama dei tre livelli – spiega Zipper – perché ci sono tre diversi tunnel di scorrimento lavico risalenti all’eruzione del 1792». Il casco da ciclista non è bastato all’austriaco per salvarsi. Ha riportato un «politrauma con interessamento cranico-facciale».
Dopo il nullaosta della procura, una dottoressa del dipartimento di Medicina legale è stata imbragata e calata nella grotta per la prima ispezione cadaverica. Subito dopo il corpo è stato trasferito all’ospedale Cannizzaro di Catania per ulteriori accertamenti, ma le ferite riportate farebbero credere che il cicloturista sia morto sul colpo. Quando, di preciso, è ancora troppo presto per dirlo. I suoi familiari, nel frattempo, sono in arrivo a Catania. «La Grotta dei tre livelli è un posto caratteristico – conclude Franz Zipper – Dal punto di vista della fenomenologia speleologica è un esempio da manuale. E la presenza di un pozzo implica la necessità di visitarla prendendo le opportune precauzioni. Non sappiamo se l’uomo sia scivolato o se non abbia visto il fosso, ma quello che è certo è che non aveva l’attrezzatura adatta per inoltrarsi in una struttura di quel tipo». Segnalata da alcune indicazioni stradali e indicata come punto d’interesse in alcune guide turistiche.