Durc falso anche per la ditta della vicepresidente Ance «Sarà ascoltata dai probiviri, non escludiamo sanzioni»

«La notizia ha provocato certamente imbarazzo». La reazione arriva dai vertici di Ance Palermo, l’associazione nazionale costruttori edili, dopo che nei giorni scorsi MeridioNews ha dato la notizia dell’inchiesta della procura di Catania sui Durc falsificati alla Cassa Edile etnea. Tra le società coinvolte c’è infatti la Pisciotta Costruzioni, impresa con sede a Camporeale che, secondo gli accertamenti della guardia di finanza, avrebbe beneficiato del rilascio di un documento unico di regolarità contabile pur non avendone i requisiti. 

Nell’inchiesta è coinvolta la 75enne Maria Raspante. La donna, all’epoca dei fatti, era la rappresentante legale della Pisciotta Costruzioni, società fondata negli anni Cinquanta da Calogero Pisciotta e attiva nel settore dell’edilizia pubblica e privata. A guidarla, oggi, è la figlia Angela. Ingegnera gestionale, la donna siede che siede al tavolo di Ance Palermo nelle vesti di vicepresidente. Una carica a cui Pisciotta è arrivata dopo essere stata presidente del gruppo giovani imprenditori di Ance in provincia. 

«Non ho nulla da dichiarare», taglia corto al telefono l’attuale amministratrice dell’impresa. Il suo nome nelle carte dell’indagine non compare, a differenza di quello della società. Per il nucleo di polizia economico-finanziaria, la Pisciotta Costruzioni, tramite l’allora vicedirettore della Cassa Edile Filippo Di Guilmi, il 21 luglio 2015 sfruttò un accesso abusivo al sistema informatico Banca Nazionale Imprese per inserire dati utili al rilascio del Durc. Documento che in quella fase l’impresa non avrebbe avuto titolo ad avere, in quanto, stando a quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle, non aveva versato le relative quote da novembre 2014 ad aprile 2015. Con quell’operazione, sottolineano gli inquirenti, la società ha potuto «contrarre rapporti con enti pubblici o ricevere pagamenti e partecipare a gare d’appalto».

Se l’attuale amministratrice della società si trincera dietro un no comment, a parlare a MeridioNews è il presidente di Ance Palermo Massimiliano Miconi. «Abbiamo appreso dell’indagine dai giornali – commenta -. Chiaramente quanto accaduto pone un tema all’interno della nostra associazione». Miconi, che è anche vicepresidente di Ance Sicilia, spiega di avere attivato la procedura interna prevista dallo statuto dell’associazione. «Tutti i nostri soci, ma a maggior ragione che riveste cariche elettive, deve garantire il possesso di requisiti etici, compresa l’onorabilità – prosegue Miconi -. Al momento, va detto, si tratta di un’indagine chiusa ma ancora non è certo che ci sarà un processo. In ogni caso ho già informato il collegio dei probiviri». L’organo ha già calendarizzato l’audizione di Angela Pisciotta. «Verrà ascoltata nei prossimi giorni, perché è giusto sentire il suo punto di vista. Sanzioni? Saranno valutate nel caso di un rinvio a giudizio».


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