Dalla direzione regionale del Pd lodi alla ritrovata intesa col M5s. Scaricato Bianco: «Mai così distanti»

A sentire gli interventi della direzione regionale del Partito democratico sembra di essere tornati a un anno fa. Un salto nel tempo in cui non sono mai arrivate due batoste elettorali: alla Regione e alle Nazionali e in cui «allearsi con il Movimento 5 stelle è l’unico modo per sconfiggere le destre». Un passo indietro aspettato, in verità, quello che traspare dalle parole di Anthony Barbagallo, segretario regionale dei Dem, soprattutto alla vigilia di un turno di Amministrative che non si prospetta poi così sorridente per il redivivo fronte progressista.

Un fronte che, ancora una volta, appare compatto e pronto a giocarsi le sue carte. Non prima però, almeno sulla sponda del Pd, di avere preso nette distanze da Enzo Bianco, che si era lanciato in una ricandidatura a sindaco di Catania senza curarsi di quello che è il suo partito di riferimento, magari sperando che la difficoltà nel trovare un candidato in grado di dare filo da torcere al centrodestra avrebbe contribuito a compattare democratici e pentastellati nella convergenza sul suo nome. Cosa che non accadrà. Anche in virtù della sentenza che di fatto impedisce all’ex primo cittadino etneo di concorrere per i prossimi dieci anni per la poltrona che ha occupato fino a qualche anno fa, anzitutto. E poi per la frase piuttosto eloquente pronunciata da Barbagallo, che ha sentenziato: «Il Pd ed Enzo Bianco non sono mai stati così distanti».

«Le sentenze si eseguono, non si commentano – ricorda il segretario regionale, che ci tiene anche a fare presente che la coalizione ha espresso un suo candidato, scelto all’unanimità dall’assemblea provinciale di Catania – In campo c’è stato sempre Maurizio Caserta (se si esclude una prima candidatura ufficializzata e poi subito ritirata di Emiliano Abramo, ndr). Adesso siamo pancia a terra per costruire la lista a sostegno e avremo il nome di Caserta sul simbolo del partito. Sono fiducioso che a Catania la coalizione progressista, Pd e M5s possa rappresentare un voto di discontinuità». Lo dice, Barbagallo e probabilmente ci crede. Anche se è chiaro che quanto accadrà da qui a maggio, con delle Amministrative in cui «ormai il quadro è abbastanza definito», sarà soprattutto una sorta di prova generale in vista delle prossime elezioni provinciali. Su cui i Dem dichiarano di volere puntare forte.

«Credo che dobbiamo continuare a provarci a partire dalle elezioni provinciali che sono sullo sfondo – continua il deputato nazionale – Ci sono un buon numero di comuni dove il Pd, il M5s, la Sinistra e i Verdi guidano una coalizione. Dai capoluoghi di Catania e Siracusa fino ad alcune città importanti come Piazza Armerina, Biancavilla e Modica. Ora la coalizione ha più respiro rispetto al passato. E l’ambizione è anche di esportare questo modello alle elezioni provinciali: la nostra sensazione è che si voterà presto e sarà un banco di prova importante e significativo».


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