Corruzione alla Regione, Cannariato si è dimessa da fondazione teatro Massimo di Palermo

Marcella Cannariato si è dimessa dal Consiglio d’indirizzo della fondazione del Teatro Massimo di 
Palermo. La donna è indagata per corruzione dalla procura di Palermo nell’ambito dell’inchiesta su finanziamenti pubblici concessi alla fondazione Dragotto, di cui è vicepresidente. L’indagine, come si legge sull’Ansa, non riguarda il teatro Massimo. Cannariato è moglie di Tommaso Dragotto, patron di Sicily by Car. L’inchiesta è quella che vede coinvolto anche il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gaetano Galvagno. Nella stessa indagine è indagata anche l’assessora regionale a Turismo, sport e spettacolo Elvira Amata.

«Nell’accettare le dimissioni della dottoressa Marcella Cannariato dal Consiglio di indirizzo della fondazione Teatro Massimo – dichiara il presidente della fondazione e sindaco di Palermo Roberto Lagalla – apprezzo le condivisibili e intuibili ragioni che ne hanno motivato la scelta, volta quest’ultima alla primaria tutela della fondazione, quale più rappresentativa istituzione culturale della città. Alla dottoressa Cannariato – concluse Lagalla – rivolgo il ringraziamento per il lavoro fin qui svolto».

Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha designato l’ex magistrata Annamaria Palma Guarnier nel Consiglio di indirizzo della fondazione Teatro Massimo di Palermo. Sostituirà Marcella Cannariato, che si è dimessa per la vicenda giudiziaria che la vede coinvolta. Palma Guarnier, nella sua lunga carriera professionale, ha prestato servizio a Palermo ricoprendo i ruoli di procuratrice generale facente funzioni, avvocata generale, sostituta procuratrice generale e procuratrice aggiunta. È stata anche reggente a Roma del dipartimento per la Giustizia minorile e vicecapo del dipartimento Affari giustizia del ministero. In precedenza, ha svolto a Caltanissetta il ruolo di sostituta della Direzione distrettuale antimafia, istruendo i processi per gli omicidi dei giudici Rocco Chinnici, Paolo Borsellino, Rosario Livatino e per la strage di Pizzolungo


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