Cinque avvocati esterni per comporre lo scacchiere del collegio di difesa del Comune di Catania: costo 60mila e 902 euro l’anno fino alla fine del mandato del sindaco Salvo Pogliese. A farne parte saranno Felice Giuffrè, Emilio Castorina, Giuseppe Marletta, Giuseppe Sileci e Pier Giuseppe Pappalardo. Il loro compito sarà quello di rapportarsi con l’amministrazione nel caso di procedimenti giudiziari di vario genere. I legali, come messo nero su bianco in una delibera sindacale pubblicata oggi nell’albo pretorio di Palazzo degli elefanti, sono stati selezionati da una rosa di nove aspiranti che hanno inoltrato la loro candidatura. La procedura si è svolta tramite avviso pubblico. Sul tavolo del sindaco è arrivata una griglia di nomi ma poi è stato lo stesso Pogliese a valutare e scegliere i legali che resteranno in carica fino alla durata del suo mandato.
Dietro l’operazione, in un Comune segnato da un dissesto che supera 1,5 miliardi di euro e con il primo cittadino che attende la sentenza di primo grado nel processo per le presunte spese pazze all’Ars – per lui la procura di Palermo ha chiesto quattro anni e tre mesi – il nodo del collegio di difesa si porta dietro una polemica iniziata a febbraio 2019. Periodo in cui proprio Pogliese aveva nominato quattro consulenti legali esterni. Tra i nomi scelti già allora c’erano Giuffrè, Castorina e Sileci. Nomine contestate dal Movimento 5 stelle e da Catania bene Comune perché fatte «senza nessun avviso pubblico» in un Comune che, tra le altre cose, ha già un ufficio legale interno.
La vicenda, bollata come una «strumentale interpretazione» attraverso una nota di Palazzo degli elefanti, è passata indenne anche da una mozione, presentata dal Movimento 5 stelle, per abolire il collegio. Alla fine il dietrofront dell’amministrazione era arrivato: Collegio revocato per l’assenza di bilancio stabilmente riequilibrato e nuovo avviso pubblico. La sostanza però, a conti fatti, non è cambiata. Sia perché a scegliere i componenti è stato sempre il sindaco ma anche perché tre legali su quattro già scelti nel 2019 sono di fatto stati riconfermati. «La città oggi sta tentando di rimarginare le ulteriori ferite inflitte dal lockdown, la situazione economica è emergenziale, mancano i soldi per quasi tutti i servizi – scrive Matteo Iannitti Catania Bene Comune – Nominare consulenti pagati con fondi comunali, per un organo di conclamata inutilità e comunque superfluo, appare come una beffa inaccettabile».
Felice Giuffrè è un costituzionalista professore di diritto al dipartimento di Scienze Politiche e Sociali ed è sposato con Ida Nicotra, componente dell’Autorità anticorruzione e tra i saggi, area Pdl e poi Nuovo centro destra, scelti dall’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per riformare la carta costituzionale. Avvocato penalista, Giuseppe Marletta nel 2012 è stato nominato assessore proprio al Comune di Catania dall’allora sindaco Raffaele Stancanelli. Con Salvo Pogliese è stato prima all’Asec Trade e poi presidente della società partecipata Multiservizi, salvo poi autosospendersi per un presunto vizio di inconferibilità. Giuseppe Sileci, avvocato civilista, è stato per un triennio, dal 2008 al 2011, presidente dell’Associazione italiana dei giovani avvocati. Insegna invece a Giurisprudenza all’università di Catania, l’avvocato Emilio Castorina. Nel 2018 è stato consulente legale per la partecipata Asec.
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