Le cene elettorali per Castiglione sui social. Tra pregiudicati e professionisti: «Pubblica un’altra foto e ti sparo nei coglioni»

Calici alzati per brindare e piatti su cui sono rimasti solo i gusci delle cozze e le fettine di limone. È l’immagine della prima cena elettorale organizzata per l’allora presidente del Consiglio comunale di Catania, che nel 2022 punta già alla poltrona regionale. Giuseppe Castiglione adesso è in carcere, accusato di scambio elettorale politico-mafioso nell’ambito dell’inchiesta Mercurio.

È il 22 febbraio del 2022 e, in una tipica trattoria nel centro del capoluogo etneo, allo stesso tavolo con il politico c’è anche Domenico Colombo. Il cugino di Francesco Santapaola, che con Nitto è parente stretto, in carcere c’era già finito prima dei giorni scorsi. Adesso, per gli inquirenti sarebbe lui il «soggetto che, per conto di Cosa nostra, curava i rapporti con politici locali». Di quella prima cena con Castiglione, Colombo vuole ricordi da non tenere solo per sé. Una foto di gruppo ma anche una di loro due da soli, che – nonostante sia mossa e venuta non particolarmente bene – decide comunque di condividere su Facebook.

«Per lunedì sera non prendere impegni, ché siamo a cena». Passano pochi giorni, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, è Castiglione a contattare Colombo per prenotargli la serata in un ristorante di San Giovanni Li Cuti. Con loro ci saranno anche suo padre Santo (poi morto nel 2023) e Matteo Marchese, consigliere comunale ed ex vicesindaco di Misterbianco, anche lui arrestato per scambio elettorale politico-mafioso sempre nell’ambito dell’operazione Mercurio. Qualche giorno di detox e si passa all’organizzazione dell’evento successivo: «Giuseppe – chiede Colombo a Castiglione – tu sabato a pranzo sei impegnato?». Niente che non si possa rimandare, se in agenda c’è un pasto da condividere in una tenuta a Castel di Iudica. «Mi hanno invitato amici nostri». Gli amici, in realtà, non sanno ancora che ci sarà un politico come ospite speciale: «Quello che gli dobbiamo dare il voto, il presidente del Consiglio comunale di Catania, un deputato amico nostro. Niautri nu stamu puttannu pa famigghia (noi lo stiamo appoggiando per la famiglia, ndr)». Quella dei Santapaola-Ercolano, che secondo le accuse avrebbe procacciato voti per Castiglione anche in provincia, tra Paternò, Ramacca, Maniace e Palagonia.

L’invito a pranzo viene esteso pure ad Antonino Bergamo. Nino dello Sferro, che ha già alle spalle una condanna nel processo Iblis, ci tiene a passare agli occhi di Castiglione come l’organizzatore dell’evento. E per l’occasione il candidato si preoccupa di portare almeno dei pasticcini. Il padrone di casa, però, non vuole che si senta in obbligo: «Gli dici – riferisce a Colombo – quello che ti senti nel tuo cuore, porti». Il giorno dopo è tempo di bilanci. «Ieri, mbare, alla grande. È rimasto (Castiglione, ndr) no contento, stracontento. Dice “c’è quel cristiano, Nino (Bergamo, ndr), è oro colato“». Queste sarebbero le impressioni, almeno così riferisce Colombo a Bergamo, del futuro deputato regionale della lista Popolari e autonomisti che, come si legge nelle carte dell’inchiesta,«è assolutamente consapevole di essersi affidato per la raccolta di voti ad affiliati della famiglia Santapaola-Ercolano e in cambio si mette a disposizione dell’associazione mafiosa, che avrebbe riscosso al momento opportuno». Di aspettare sanno aspettare, tanto che Colombo spiega di avere assicurato a Castiglione che «per il momento, non ti stiamo chiedendo niente. Poi, come diventi deputato, ti veniamo sotto casa».

Ma senza fretta. È ancora aprile ed è tempo di un’altra cena elettorale. E non può mancare la foto di rito da sfoggiare sui social. «Cominciamo un cammino importante», scrive Colombo per accompagnare il post. Passa appena un mese e si ritorna a mangiare. Di questa ennesima cena, però, sui social non c’è (più) traccia. Questa volta, infatti, ci sono anche due ospiti d’onore: due noti professionisti catanesi, un imprenditore e un avvocato. Come d’abitudine, qualche foto Colombo l’avrebbe scattata e pure condivisa. «Pubblica un’altra foto – lo rimprovera Matteo Marchesee ti sparo nei coglioni!». Per non correre il rischio, rimedia subito: «Ho tolto tutto, non c’è più niente, stai sereno!».

E, in effetti, la serenità sarebbe servita per concentrarsi sull’ultimo sprint per la campagna elettorale. Che passa anche per un’attività social che si fa sempre più serrata. «Grande persona, massima serietà, un grande amico!». Sono frasi come questa ad accompagnare le immagini dei santini elettorali di Castiglione che Colombo posta con cadenza regolare sul suo profilo.

Fino a quando arriva il giorno delle Regionali, il 25 settembre del 2022: «Oggi amici, gentilmente, un favore personale: sbarrare il simbolo autonomisti e scrivere Giuseppe Castiglione. Grazie». Colombo si fa pure un selfie mentre è in macchina diretto al seggio elettorale. Poi arriva il momento della festa, si stappano bottiglie, ci si mette in posa abbracciati e sorridenti per le foto di rito. Infine, l’ultimo post: «Sono contento è salito Giuseppe». Poche parole di corredo al video di un cane che saltella su un prato con sopra la scritta «Quello che non ti ha mai salutato e ora viene a chiederti il voto». Altri, invece, si sa, salutano sempre.


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