«Siamo senza parole» dice il figlio del giudice Borsellino in merito alla frasi pronunciate dall'ex presidente della sezione Misure di prevenzione indagata per corruzione. Ad un'amica, Saguto il giorno dell'ultima commemorazione avrebbe anche detto. «Ma perché mi....a ti commuovi a 43 anni per un padre che è morto 23 anni fa?». Ciancimino si sfoga contro Saguto su Fb
Caso Saguto, le intercettazioni choc del 19 luglio «Manfredi è uno squilibrato, Lucia una cretina»
Offende i figli del giudice Paolo Borsellino, Silvana Saguto, ex presidente della sezione Misure di prevenzione, oggi indagata per corruzione insieme al collega Lorenzo Chiaramonte e all’avvocato Gaetano Cappellano Seminara. Nell’inchiesta della procura di Caltanissetta sono coinvolti anche il pm Dario Scaletta, il presidente di sezione Tommaso Virga, ex componente del Csm e Fabio Licata. Secondo quanto riportato da La Repubblica, lo ha fatto il 19 luglio scorso, giorno della commemorazione della strage di via D’Amelio, dopo la manifestazione le vele della legalità di cui era stata madrina, mentre parlava al telefono con un’amica.
«Manfredi Borsellino è uno squilibrato, lo è sempre stato, lo era pure quando era piccolo», avrebbe detto aggiungendo poi: «Lucia Borsellino è cretina precisa». Poi riferendosi alle parole dette da Manfredi Borsellino, figlio di Paolo, davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Saguto commenta: «Poi Manfredi Borsellino che si commuove, ma perché mi….a ti commuovi a 43 anni per un padre che è morto 23 anni fa? Che figura fai?. Ma che… dov’è uno.. le palle ci vogliono. Parlava di sua sorella e si commuoveva, ma vaff….o».
Una storia, quella che ruota attorno alla gestione dei beni confiscati, dalla quale emergono ogni giorno particolari inquietanti, come il debito del giudice Saguto di circa 18 mila euro maturato in tre anni nei confronti di un supermercato confiscato a Cosa nostra. Fatto emerso a seguito della richiesta da parte del cassiere del supermercato degli arretrati dopo che Lorenzo Caramma, marito della Saguto e anch’egli indagato, aveva effettuato un bonifico da 10mila euro, coprendo solo parte della somma. La Guardia di Finanza a quel punto aveva sequestrato tutte le carte presso l’amministrazione del punto vendita.
Altro fatto emerso in questi giorni sarebbe l’utilizzo – sempre da parte di Silvana Saguto – dell’auto blindata, per scopi personali. Gli uomini della scorta sarebbero andati in giro per la città per conto del giudice, sbrigando commissioni e andando anche in profumeria se occorreva. Il tutto è contenuto in un capitolo delle indagini «Impiego della scorta per fini non istituzionali», seguito dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Palermo.
«Io e mia sorella Lucia siamo senza parole – dice Manfredi Borsellino, dirigente del commissariato di polizia di Cefalù -. Non vogliamo commentare espressioni che andrebbero catalogate alla voce cattiveria. Solo parlandone, rischiamo perciò di attribuire importanza a chi quelle parole ha proferito»
Appresa la notizia dell’intercettazione contenente gli insulti ai figli del giudice Borsellino, Massimo Ciancimino, condannato a tre anni di carcere, si sfoga sulla sua pagina fb e dice: «Mi ha rovinato tre anni di vita. Non dovrei, anzi non devo commentare. Fatelo voi per me, ve ne prego. Il 26 ottobre sconto interamente i tre anni chiesti nel 2007 dall’allora procura di Palermo anche se in regime provvisorio. Unico caso in Italia. Qualcuno dovrà vergognarsi per avere fatto finta di non vedere quanto da me denunciato più volte».