Caso Farmacia, un’altra morte sospetta «Svolta nelle indagini per omicidio colposo»

Caso Farmacia, c’è un’altra vittima che potrebbe imprimere una svolta nel procedimento per omicidio colposo. Mentre, infatti, il processo per disastro ambientale e gestione di discarica non autorizzata sulla facoltà di Farmacia è arrivato in tribunale con otto imputati (tra cui il preside della facoltà, Giuseppe Ronsisvalle e l’ex direttore amministrativo, Antonino Domina), il secondo procedimento che dovrebbe accertare la correlazione tra l’inquinamento del sito e le presunti morti e malattie riscontrate sembrava destinato ad arenarsi, rimanendo fermo alle indagini preliminari.

Una doccia fredda per i familiari e i loro difensori era arrivata lo scorso novembre quando il gip Oscar Biondi ha rigettato la richiesta di incidente probatorio avanzata dalla Procura. Proprio in quei giorni, esattamente il 27 novembre, muore Rosario Manna, un altro ex dipendente della “Facoltà dei veleni”. Anche lui come Giovanni Gennaro, farmacista e funzionario tecnico di laboratorio, lavorava in facoltà e si occupava del trasporto dei rifiuti speciali. E come questo è morto per un tumore al polmone. Esattamente una settimana fa i parenti di Manna hanno presentato una denuncia in Procura che va ad aggiungersi a quella fatta tre anni fa dalla famiglia di Emanuele Patanèdottorando morto dello stesso tumore a soli 29 anni.

«Abbiamo chiesto l’acquisizione dei vetrini che riguardano i tessuti del polmone con le cellule tumorali. Si tratta dei risultati ottenuti dalla biopsia effettuata dopo la morte del signor Manna», spiega l’avvocato Santi Terranova, legale della famiglia. «Auspico che questa denuncia possa aggiungersi agli atti del secondo procedimento per omicidio colposo. E far in modo che le indagini proseguano».

Ma adesso spetterà alla Procura, che al momento sta valutando la denuncia, decidere come procedere. Da questo momento, tecnicamente, potrebbe aprirsi un terzo procedimento penale. O riprendere le indagini del secondo. Questo consentirebbe, quindi, la possibilità di riformulare una nuova richiesta di incidente probatorio. Smuovendo le indagini che fino ad ora hanno proceduto a rilento.

D’altro canto, per quanto riguarda il processo per disastro ambientale e gestione di discarica non autorizzata, il fitto calendario delle udienza, stilato lo scorso 24 gennaio, dimostra tutta l’intenzione a procedere in modo veloce e puntuale. Nove udienze, due al mese, previste da qui alla prima metà di luglio. Tutto ciò per scongiurare il rischio della prescrizione e chiudere il processo in primo grado. La prima udienza, rimandata per difetto di notifica agli imputati, è stata spostata al 9 marzo. L’Università fa sapere che presenterà richiesta di costituzioni di parte civile.

Federica Motta

Recent Posts

Osservatorio su monte Mufara, Urso: «Prevenirà minacce sulla Terra»

«Anche la Sicilia avrà il suo avamposto spaziale. L'Osservatorio astronomico dell'Esa consentirà di perlustrare gli spazi più…

13 ore ago

Palermo, portava hashish in carcere per un detenuto: arrestata una donna

Una donna che cercava di portare 30 grammi di hashish nel carcere Lorusso di Pagliarelli…

13 ore ago

Caltagirone, chiuso lounge bar per sospetta vendita di stupefacenti al suo interno

La polizia di Stato ha eseguito il provvedimento con il quale il questore di Catania ha decretato…

14 ore ago

Palermo, il titolare de La Braciera dopo il fulmine: «I feriti stanno tutti bene. Abbiamo avuto paura»

«Abbiamo vissuto una serata di grande paura ma adesso fortunatamente possiamo tirare un sospiro di…

14 ore ago

Reati contro la pubblica amministrazione, sospesi la presidente del consiglio di Trapani e un consigliere di Mazara

Con separati provvedimenti è stata dichiarata dal Prefetto di Trapani la sospensione ope legis della presidente del…

14 ore ago

CoEHAR in Caritas, il progetto per aiutare le persone indigenti a smettere di fumare

«Aiutare chi è in difficoltà e fuma, a smettere di fumare». Può essere sintetizzato così…

16 ore ago