Il Comune ha fissato in centomila euro il tetto di spesa per la serata. Altri appuntamenti col cantautore campano, che guadagnerà diecimila euro, sono costati meno. Catania bene comune parla di spreco di denaro. I curatori: «Evento non paragonabile ad altri». Se n'è parlato pure in consiglio comunale
Capodanno, i costi per il concerto di Bennato Gli organizzatori: «Non stiamo rubando soldi»
«Non rubiamo i soldi». Gli organizzatori del concerto di Capodanno, che si tiene in piazza Duomo, si difendono e spiegano come saranno spesi i 100mila euro stanziati dall’amministrazione catanese per l’evento. Cifra vicina a quella già pagata per il veglione 2014. A fare emergere la vicenda è stata la segnalazione di Catania bene comune, i cui referenti in una nota scrivono di «somma sproporzionata rispetto agli artisti che saliranno sul palco». Protagonista dell’evento è Eugenio Bennato che guadagnerà diecimila euro per esibirsi. Il cantautore era già stato protagonista – a Enna, Lamezia Terme e Trento – di serate all’apparenza simili a quella programmata nel capoluogo etneo, ma che erano costate cifre più contenute.
«Sono soldi presi e buttati via», dice Matteo Iannitti. La posizione dell’esponente di Catania bene comune è netta: «La stima di spesa fatta dall’amministrazione per il concerto di Capodanno, valutata l’offerta musicale e la poca pubblicità fatta finora, è esagerata». Ad aggiudicarsi il bando per il veglione di fine anno è stata la società catanese Amearte, al cui interno operano Mercati generali, Arte Sicilia e Associazione musicale etnea. «Agiamo in assoluta trasparenza e presto motiveremo dettagliatamente ogni spesa», risponde a MeridioNews Biagio Guerrera, uno degli organizzatori. Secondo la versione di chi sta curando l’evento, i costi da affrontare a Catania non sarebbero paragonabili a quelli per appuntamenti simili tenuti in altre città: «In ragione della maggiore importanza della serata e del numero di pubblico atteso. Che fanno aumentare le spese per gli allestimenti, l’amplificazione, il palco, la sicurezza e tutti i servizi collegati», dice Guerrera. Dei centomila euro messi a disposizione dal Comune il 30 per cento è destinato ai compensi degli artisti, il 20 per cento alla manodopera per montare palco e scenografia, il 50 per cento all’impegno di personale, attrezzature, bagni chimici e sicurezza.
Ad Amearte è toccato il compito di contattare gli artisti, definire la scaletta e curare gli altri aspetti più tecnici del Capodanno. Eugenio Bennato, il nome più conosciuto della serata, costerà «diecimila euro, escluso il vitto e l’alloggio», stando a quanto comunicato a MeridioNews dallo staff che cura le sue date. L’artista napoletano nel 2014 aveva festeggiato il Capodanno col pubblico di Lamezia Terme: la città ha speso in quell’occasione circa 12mila euro. L’anno seguente, a Trento, il concerto è costato quasi il doppio: 23mila euro. Sul palco di Catania, oltre a Bennato, saliranno anche i Crabs, Antonio Monforte, i Babil on suite, le Malmaritate e IPercussonici. «Nessuno vuole mettere in discussione la bravura dei cantanti, la serietà degli organizzatori e neppure il loro diritto a dei giusti guadagni – riprende Iannitti – Ma anche ammesso che ognuno di loro abbia un cachet di cinquemila euro, la somma di centomila euro stanziata dal Comune è fuori mercato».
Del Capodanno si è parlato anche nel corso dell’ultimo consiglio comunale. «Se l’intenzione era farne un evento per attrarre i turisti, si sarebbe dovuto programmare a febbraio o a marzo», dice il consigliere Niccolò Notarbartolo. Il veglione è stato finanziato con i proventi della tassa di soggiorno: «Si è detto che possono essere usati per cause relative a Cultura e Turismo ma non so se il concerto, come la festa di Sant’Agata, rientra esattamente in questa finalità». Nel merito della somma stanziata, l’assessore alla Bellezza Orazio Licandro risponde: «Gestiamo la tassa di soggiorno per quello che è. Quando si parla di un concerto non c’è solo il compenso dell’artista ma anche i costi di palco, copertura, service, Iva, Siae, viaggi e ospitalità, transennamenti, ambulanze, sicurezza. Le polemiche non mancano mai».
Pure nel 2014, per celebrare la notte di Capodanno, l’amministrazione catanese ha speso una cifra simile. Anzi, superiore: 101.750 euro. A riceverli l’agenzia alla quale era stata affidata l’organizzazione dell’evento, Musica e Suoni di Sebastiano La Ferlita. Il tema della serata è stato incentrato sul ricordo di Lucio Dalla, il cantautore scomparso nel 2012. Sul palco di piazza Duomo a succedersi, tra gli altri, sono stati in quell’occasione Antonella Ruggero, Paola Turci, Luca Madonìa, Simone Cristicchi, Ivan Cattaneo e i Dallabanda.