La Sicilia eletta regina del turismo dell’estate 2021 «Ma il settore non si salva lavorando 15 giorni l’anno»

La Sicilia è stata eletta regina del turismo di questa estate. «Del resto, è la meta italiana più esotica», commenta a MeridioNews la presidente delle guide turistiche etnee Giusy Belfiore. Anche la stagione estiva dell’anno scorso, già caratterizzata dall’emergenza pandemica, aveva fatto registrare un numero elevato di presenze. «Rispetto al 2020 però – fa notare Belfiore – c’è una differenza abissale: ai turisti italiani si sono aggiunti gli stranieri». Arrivano perlopiù da Spagna, Francia e Germania e sono soprattutto «giovani che viaggiano da soli. Negli ostelli si è registrata una presenza importante anche di iraniani. A questi si aggiungono poi le famiglie che hanno scelto la Sicilia per trascorrere le ferie». 

I pronostici fatti a maggio sul settore turistico, che parlavano di «vacanze prudenti» e prenotazioni rinviate o annullate in tutta l’Isola, non si sono realizzati. Dopo un inizio zoppicante a giugno, a luglio i numeri sono cresciuti per arrivare a esplodere ad Agosto. Un dato confermato dal «quasi tutto esaurito» registrato per il fine settimana di Ferragosto, come emerso dall’indagine commissionata da Assoturismo Confecenti al Centro studi turistici di Firenze: in Sicilia il 96,6 per cento delle camere disponibili sui principali portali delle agenzie online sono occupate dal 13 al 16 agosto. Una percentuale che supera di gran lunga la media nazionale (che è dell’89,6 per cento). «Gli alberghi nelle località di mare sono pieni e anche per l’extralberghiero la percentuale di saturazione dell’offerta ricettiva è a livelli altissimi», dice Vittorio Messina, il presidente nazionale di Assoturismo Confesercenti che è anche il presidente regionale di Confesercenti Sicilia. 

Non soltanto sole e mare. «I turisti scelgono la Sicilia – ci tiene a sottolineare la presidente delle guide etnee – anche per le città d’arte e siti culturali. A essere stati particolarmente presi di mira per questa stagione sono stati Agrigento e la Valle dei Templi e Siracusa con la sua area archeologica. Taormina e Marzamemi (la frazione marinara del comune di Pachino, nel Siracusano, ndr) sono state letteralmente prese d’assalto. Nel Catanese – continua – hanno avuto una buona ripresa anche le escursioni sull’Etna. A mancare sull’Isola, però – dice Belfiore – è il turismo più ricco che continua a scegliere gli yacht di lusso al largo delle coste o le ville in località isolate». E, complici le temperature che prolungano l’estate siciliana, «a settembre aspettiamo ancora l’onda degli americani – anticipa la presidente delle guide – anche se vedremo come andrà anche in base all’andamento dei contagi di Covid-19». 

La preoccupazione dell’intero settore riguarda, infatti, il rischio che l’Isola possa tornare in zona gialla e che, quindi, la stagione possa doversi chiudere in anticipo. «L’ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci – commenta Messina – fa capire chiaramente che non siamo ancora fuori dalla pandemia e le imprese non si salvano lavorando due sole settimane in un anno». Un timore condiviso anche dal presidente di Noi albergatori Siracusa e vicepresidente nazionale di Assohotel Giuseppe Rosano. «È una situazione che crea insicurezza tra la gente e soprattutto tra i turisti. Cosa succederà a partire da settembre? Al momento, non ci sono certezze escluse le copiose cancellazioni delle prenotazioni già registrate nelle scorse settimane per i mesi di settembre e ottobre, provenienti principalmente dal mercato estero. Tra gli operatori – aggiunge Rosano – c’è la paura di ripiombare con anticipo in bassa stagione e, di certo, non si potranno tenere gli alberghi aperti con la speranza che le prenotazioni arrivino last minute».


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