Tra le persone che hanno perso la vita nell'esplosione che ha sventrato un quartiere nella cittadina dell'Agrigentino, c'è il professore Pietro Carmina. L'annuncio dei fondi è arrivato durante la cerimonia di oggi dalla sottosegretaria Barbara Floridia
Ravanusa, dal ministero 350mila euro per la scuola danneggiata «Restituirla alla comunità è miglior modo per onorare le vittime»
Il ministero dell’Istruzione ha adottato un provvedimento che prevede lo stanziamento di oltre 350mila euro per il ripristino e la messa in sicurezza della scuola Don Bosco di Ravanusa. Anche la struttura dell’istituto era rimasta coinvolta nell’esplosione dovuta a una fuga di gas che lo scorso 11 dicembre aveva sventrato un intero quartiere della cittadina dell’Agrigentino e provocato nove morti, se non si conta il bambino portato in grembo da una donna e che sarebbe nato proprio qualche giorno dopo. Tra le vittime, anche Pietro Carmina, il professore di Storia e Filosofia da poco in pensione, morto insieme ai familiari nel crollo delle palazzine di via Trilussa. «Restituire la scuola a questa comunità – ha detto la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia che oggi ha visitato i luoghi del disastro – è il modo migliore per onorarne la memoria». Durante la cerimonia di questa mattina dedicata a lui, è stata affissa anche una targa in memoria di tutte le vittime.
Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante il suo discorso di fine anno, aveva citato la lettera che il professore Carmina aveva dedicato ai suoi studenti nel giorno del pensionamento: «Usate le parole che vi ho insegnato per difendervi e per difendere. Non siate spettatori ma protagonisti della storia che vivete: infilatevi, sporcatevi le mani, mordetela la vita non adattatevi, impegnatevi e non rinunciate mai alle vostre mete, caricatevi sulle spalle chi non ce la fa: voi siete futuro, siete presenti. Vi prego – si legge in un passaggio – non siate mai indifferenti, non abbiate paura di rischiare per non sbagliare, non state tutto il santo giorno incollati a cazzeggiare con il cellulare. Leggete, invece, viaggiate, siate curiosi. Io ho fatto, o meglio, ho cercato di fare la mia parte, ora tocca a voi». Proprio sotto la casa del docente è poi stato individuato il punto di rottura della rete del gas che ha provocato l’esplosione.
All’inizio di febbraio, ai familiari delle vittime del disastro di Ravanusa era arrivato il conto dei funerali solenni da pagare: 10mila euro a vittima. «Una cosa che allarga ancora di più la ferita perché – aveva spiegato a MeridioNews l’avvocato Salvatore Loggia che assiste alcuni parenti – significa che la solidarietà si è fermata in piazza il giorno dei funerali». Per saldare il conto, era stata poi la Regione a disporre un contributo di un milione di euro in favore del Comune. Nell’inchiesta della procura di Agrigento, che ipotizza i reati di disastro colposo e omicidio colposo plurimo, sono indagati – come atto dovuto – dieci dirigenti e tecnici di Italgas Reti ai quali l’ultimo giorno dell’anno scorso è stato notificato un avviso di garanzia. Sin da subito, c’era chi aveva parlato di una «strage annunciata».