Enrico Celentano fece un'ispezione nella caserma quando il parà era già morto. Ascoltato in commissione parlamentare disse che Lele «era un po' adiposo» e che «tentava un'impresa fisica». È stato interrogato dai magistrati per quattro ore
Caso Scieri, indagato l’ex generale della Folgore Accusato di favoreggiamento e false informazioni
L’ex comandante della Folgore Enrico Celentano è indagato dalla procura di Pisa nell’ambito delle indagini sulla morte di Emanuele Scieri. Il parà militare di leva siracusano di 26 anni trovato morto nel pomeriggio del 16 agosto del 1999 ai piedi di una torre di asciugatura dei paracadute della caserma Gamerra di Pisa. Le accuse contestatate al generale in pensione sono di favoreggiamento e false informazioni al pubblico ministero. Celentano, come riporta il Corriere Fiorentino, ieri è stato interrogato per quattro ore dai magistrati della procura pisana che seguono l’inchiesta sulla morte di Scieri e che gli avevano notificato un invito a comparire.
L’ex ufficiale, oggi 76enne, ha diretto la Folgore dal luglio del 1997 al novembre del 1999. È conosciuto per essere l’autore dello Zibaldone, una sorta di manuale assemblato con citazioni auliche e un elenco di atti di nonnismo ai quali sottomettere le reclute. «Mi chiamarono al cellulare e mi dissero che era stato trovato un allievo paracadutista morto – aveva raccontato Celentano durante la sua audizione in commissione parlamentare d’inchiesta nel gennaio del 2017 -. Mi recai a Pisa e vidi il cadavere di Scieri. È stato in quella occasione che ho notato che era un po’ adiposo perché anzianotto e aveva praticato più lo studio che l’attività sportiva. Così, mi sono dato la spiegazione che forse aveva tentato di capire se riusciva a fare una impresa fisica e forse era scivolato tentando di arrampicarsi su quella scala». Ipotesi scartata nelle conclusioni dei lavori della commissione parlamentare.
Quando è morto, però, Scieri aveva 26 anni, era laureato in giurisprudenza e non aveva nessun chilo di troppo. Quello che l’ex comandante della Folgore non riesce a giustificare sono entrambe le scarpe slacciate, una delle quali ritrovata a quattro metri di distanza dal corpo. La notte fra il 14 e il 15 agosto, Celentano aveva fatto un’ispezione alla caserma. «Mi sono limitato a percorrere in auto il muro di cinta per controllare il servizio di vigilanza», ha messo a verbale. Era stata la presidente della commissione Sofia Amoddio a sottolineare come «sono molte le cose strane di quella visita e sembra quasi non volesse che si sapesse che era andato». Altra stranezza è la telefonata partita la sera del 13 agosto alle 23.45, da un cellulare agganciato alla cella della caserma e diretta all’abitazione di Celentano a Livorno. Infine, quando gli mostrano le foto del cadavere di Emanuele, l’ex comandante sostiene che non era come lo aveva visto lui: sarebbero diversi il colore della maglia indossata e anche la posizione del corpo. «Ciò rafforza l’ipotesi secondo cui il corpo sarebbe stato spostato», aveva concluso Amoddio.
Dopo le tante tappe per avvicinarsi alla verità, la procura di Pisa ha riaperto le indagini e il corpo di Scieri è stato riesumato per una nuova autopsia. Tre sono gli indagati per omicidio volontario: l’ex caporal maggiore della Folgore Alessandro Panella (oggi 40enne), originario di Cerveteri, che al momento dell’arresto si era già organizzato per tornare negli Stati Uniti. «Se mi incastrano mi sa che ci muoio in carcere», disse in una conversazione intercettata. Oltre a lui sono indagati anche altri due ex commilitoni di Scieri: Andrea Antico (oggi 40enne), originario di Casarano (in provincia di Lecce), sottoufficiale dell’esercito in servizio presso il reggimento settimo Vega a Rimini e anche consigliere comunale dal 2016 a Montescudo-Monte Colombo, un piccolo comune della provincia; e Luigi Zabara che è l’autore del libro Coscienza di piombo che racconta, come si legge nella quarta di copertina, «la storia di quattro personaggi e cerca di sottoporre all’attenzione del lettore diversi temi come la guerra, il bullismo, il razzismo, l’ipocrisia sociale, i rapporti familiari, l’insegnamento, il lavoro e soprattutto il rimorso». Stando alla descrizione nel romanzo «i protagonisti commetteranno degli errori irreversibili. Come si può continuare a vivere la propria vita in maniera normale – si chiede l’autore – dopo aver commesso il più tremendo degli sbagli?».