Si è insediato ieri il funzionario che, in caso di ulteriori ritardi, dovrà agire in sostituzione degli organi che per legge avrebbero dovuto approvare la delibera. L'atto della Regione è una diffida a fare presto. Adesso il Consiglio comunale ha altri 30 giorni di tempo per il definitivo via libera al testo. Occhipinti: «Assessore Abbonato inadeguato»
Bilancio di previsione 2015, arriva il commissario Scelto Girolamo Ganci per sollecitare Sala delle Lapidi
Arriva il commissario al Comune di Palermo. Un atto annunciato già una settimana fa in Consiglio comunale e che adesso diventa ufficiale. L’assessore regionale delle Autonomie locali e della Funzione pubblica, Luisa Lantieri, ha firmato il decreto con cui viene nominato Girolamo Ganci che ieri si è così ufficialmente insediato. Adesso Sala delle Lapidi avrà trenta giorni di tempo per dare il definitivo via libera al bilancio di previsione 2015. L’atto della Regione è una diffida a far presto, anche perché giunti a dicembre il documento finanziario è a tutti gli effetti un consuntivo.
«In caso di infruttuoso decorso del termine assegnato o di mancata approvazione del Bilancio nel termine, il commissario ad acta procederà in via immediata ad attivare le azioni sostitutive» si legge nel decreto. Un’ipotesi che si tradurrebbe anche nell’avvio delle procedure per la sospensione dell’Aula e il successivo scioglimento del Consiglio comunale. Indennità di carica e rimborsi spese per i funzionari inviati dalla Regione sono interamente a carico dei comuni, che puntano il dito contro la Regione. Responsabile non solo dei tagli ai trasferimenti (per Palermo -400mila euro, che si aggiungono ai -22 milioni dallo Stato), ma anche sulle nuove norme di armonizzazione finanziaria, che impongono agli enti locali il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi.
«Non riuscire a presentare il bilancio nei tempi contabili – dice a MeridioNews il consigliere comunale Filippo Occhipinti – è grave, ma non riuscire a farlo nei tempi di legge e subire l’onta del commissario comporta la sostituzione dell’assessore al Bilancio Abbonato, che si sta confermando sempre più inadeguato a svolgere il ruolo affidato. Se il sindaco non lo fa merita di essere sfiduciato dall’intero Consiglio».
Il Comune di Palermo, comunque, non è stato l’unico a farsi trovare impreparato da Palazzo d’Orleans. Si trova al contrario in buona compagnia, perché gli enti locali commissariati dal Governo Crocetta sono 256 in tutta l’Isola. Solo nel palermitano, oltre al capoluogo, sono 59 i comuni in cui l’assessorato alla Funzione pubblica ha inviato i propri funzionari.