L'avvocato Francesco Vinciguerra, che assiste l'uomo che ha ucciso a coltellate la 37enne Bruna Muca Hella, ha spiegato a MeridioNews che il suo assistito «era convinto che tutta la comunità cittadina lo avesse emarginato»
«Ha colpito la prima persona incontrata per vendicarsi di tutti» Per il suo legale, il 28enne di Vittoria «è malato non criminale»
«È uscito di casa con un coltello che aveva comprato online con l’intento di vendicarsi della comunità di Vittoria che, era convinto, lo avesse emarginato e ha colpito la prima persona che ha incontrato». È così che l’avvocato Francesco Vinciguerra ha spiegato a MeridioNews il gesto compiuto mercoledì nella cittadina del Ragusano dal suo assistito. Avrebbe agito per «ribellione» dunque, il 28enne ragusano che ha ucciso con sette coltellate – sferrate a ripetizione tra le scapole e il collo – la 37enne Bruna Muca Hella che non conosceva. Fin da subito, gli inquirenti hanno parlato di un gesto «estemporaneo e immotivato», di un «omicidio casuale» e anche il procuratore capo di Ragusa Fabio D’Anna ha dichiarato che «non è stato accertato nessun tipo di legame preesistente tra la donna (originaria dell’Albania ma da tempo in Italia, moglie e madre di due figli, ndr) e l’uomo». Che, intanto, dopo avere inizialmente negato le proprie responsabilità, durante un lungo interrogatorio avvenuto nella caserma dei carabinieri, ha confessato il delitto e adesso si trova rinchiuso nel carcere di Ragusa.
«Chiunque avrebbe potuto essere la sua vittima», ha aggiunto il legale confermando che il 28enne «soffre di accertate problematiche mentali». Nel 2016, l’uomo era stato sopposto a un trattamento sanitario obbligatorio (Tso). «Diceva di sentire “voci nella testa” – riferisce ancora Vinciguerra – Ed era ancora seguito in cura da neurologi e psichiatri. Lui si sentiva vittima di bullismo, osteggiato dalla società. Quello che è avvenuto è un assassinio senza movente, tanto che il verbale dell’interrogatorio è lungo soltanto una pagina e mezza». Il legale ha annunciato già che presenterà richiesta per un incidente probatorio con una perizia psichiatrica che attesti lo stato di salute mentale del suo assistito. «È figlio di una tranquilla famiglia borghese di Vittoria. È un ragazzo malato, non un criminale», chiosa l’avvocato Vinciguerra.
Nella mattina di mercoledì l’uomo stava per attraversare la strada quando, con la coda dell’occhio, ha visto la donna sull’uscio di casa, mentre stava per uscire. Come si vede nelle immagini registrate da alcune telecamere di videosorveglianza della zona, il 28enne è tornato indietro e si è diretto verso la sua vittima con il coltello in mano, colpendola più volte alle spalle e al collo. Poi è scappato. Quando è stato rintracciato a casa, dove si era già fatto una doccia e si era cambiato i vestiti che erano sporchi di sangue, ha fatto anche ritrovare l’arma usata per compiere il delitto che aveva nascosto in un anfratto.