Biagio Santagati, commissario della municipale del Comune peloritano, viene immortalato mentre riempie di colla il catenaccio del cancello dell'ex istituto scolastico, occupato dal Teatro Pinelli e attuale residenza di due nuclei familiari in difficoltà. «Non ne so nulla», dice l'assessore Gaetano Cacciola. Guarda il video
Messina, colla nel lucchetto della scuola occupata Gesto di un vigile. L’assessore: «Nessun ordine»
Nessuna disposizione da parte del Comune di Messina o del comandante dei vigili urbani. È Gaetano Cacciola, assessore al ramo, a rinnegare l’operato del commissario di polizia municipale Biagio Santagati, immortalato in un video mentre, in borghese, applica della colla per bloccare un lucchetto della cancellata dell’ex scuola Ugo Foscolo. Un gesto che gli attivisti del Teatro Pinelli, che da tempo occupano l’istituto, hanno portato all’attenzione generale grazie a Youtube, stigmatizzandolo, soprattutto per via della presenza di alcuni nuclei familiari all’interno.
«Non ne so nulla», afferma Cacciola in merito alla paternità dell’azione, precisando che «nessuna disposizione è stata mai data», in merito. L’assessore esclude il coinvolgimento del comandante dei vigili, Calogero Ferlisi: «Non sono cose che si possono demandare. Non c’è nemmeno da pensarlo». E pure Ferlisi conferma di non aver avuto alcun ruolo nella vicenda: «È stata una sua iniziativa che ora è all’attento vaglio del comando oltre che del sindaco e dell’amministrazione comunale», dice.
«Rifletteremo su come intervenire», conclude Cacciola, con riferimento ai provvedimenti da adottare. A chiedere un «approfondito chiarimento pubblico», all’assessore, allo stesso comandante e al sindaco, è il movimento Cambiamo Messina dal basso. Oltre a «una tempestiva presa di posizione rispetto ai fatti denunciati dal video che il collettivo del Teatro Pinelli ha divulgato».
«Non essendo credibile l’ipotesi che vi siano mandanti – affermano Ivana Risitano e Federico Alagna, rispettivamente consigliere comunale e portavoce di Cmdb – l’atto compiuto dal commissario Santagati sembra configurarsi come il frutto di una scelta autonoma e ingiustificabile. Chiediamo con forza siano messe in atto tutte quelle misure volte a isolare quelle cellule impazzite che all’interno della macchina comunale minano il lavoro sincero e difficoltoso di dialogo tra l’amministrazione della città e le comunità politiche che vivono e costruiscono il territorio».
L’occupazione dell’ex scuola risale allo scorso 2 gennaio. Il 14 gennaio, con grande sorpresa dei sostenitori di Renato Accorinti, tra questi proprio Cmdb e i pinelliani, il dirigente alle Politiche culturali ed educative di palazzo Zanca, Salvatore De Francesco, invita la polizia municipale a sgomberare i locali. In realtà, l’occupazione procede e a marzo si registrano momenti di forte tensione. La sezione Alloggi della polizia municipale, guidata proprio da Santagati, fa irruzione, svelando i preparativi per l’allestimento di una festa. Con gli operatori dell’Enel, procede al taglio della corrente. Al termine, vengono apposti dei lucchetti.
Un provvedimento che innesca la reazione degli attivisti che scardinano il cancello d’ingresso, rendendo obbligatorio un nuovo intervento delle forze dell’ordine. I ragazzi si barricano dentro ma vengono identificati. Il 12 aprile scorso, nell’ex scuola, vengono ospitati due nuclei familiari in difficoltà, tramite l’intervento dell’Asia, associazione inquilini e abitanti. L’amministrazione municipale, infatti, è da tempo contestata dalle stesse forze che ne hanno favorito l’elezione per i ritardi nell’approvazione dei provvedimenti legati alla morosità incolpevole e all’emergenza abitativa.