Si continua a sparare a Catania in quella che ormai è diventata una pericolosa routine. L’ultimo fatto sabato sera in via Capo Passero, nel quartiere Trappeto nord. Sulla vicenda sono al lavoro gli agenti della polizia etnea. Droga, mafia e controllo del territorio da parte della bande criminali sono le direttrici privilegiate. Stessa linea guida che viene seguita tra i quartieri Librino e Villagio Sant’Agata quando, proprio la scorsa settimana come ha rivelato MeridioNews, si è sparato per tre volte tra mercoledì e venerdì. Ad allertare le forze dell’ordine di quanto stava accadendo sabato pomeriggio in via Capo Passero è stata una chiamata al numero unico di emergenza da parte di un cittadino che ha sentito dei colpi di pistola. Gli stessi che in quel momento hanno sentito anche alcuni agenti del reparto Volanti che stavano intervenendo per una lite familiare avvenuta in zona. Arrivati sul posto, all’altezza del civico 20, è stata notata una Fiat Panda che era stata colpita. Secondo quanto ricostruito dal nostro giornale i colpi, due per la precisione, hanno raggiunto il mezzo sul lunotto posteriore e sul parabrezza anteriore.
Il mezzo, secondo quanto emerso, è intestato a una donna sposata con un noto pregiudicato della zona che ha alle spalle anche una condanna per mafia. I colpi alla Panda, però, non sono l’unico dettaglio di questa vicenda. Sempre lungo la stessa arteria, ma al civico 81, le forze dell’ordine hanno notato in un androne un bossolo e due proiettili inesplosi. Nella parte posteriore, in cui si affaccia un’area di campagna, c’erano parcheggiati anche due potenti scooter, uno dei quali con la targa coperta da uno scaldacollo. Chi ha sparato voleva uccidere o si è trattato di un avvertimento? Di sicuro c’è che sabato sera nessun ferito da arma da fuoco si è presentato negli ospedali della città. Un altro particolare è quello legato alla distanza tra il civico in cui era parcheggiata la Panda e l’androne in cui sono stati recuperati proiettili e scooter. Non si esclude che le due azioni abbiano un collegamento tra loro. Così come sono in corso ulteriori accertamenti su chi era alla guida dei mezzi a due ruote. Probabilmente quattro persone tutte armate.
Quanto accaduto sabato rimanda ad altre sparatorie registrate tra mercoledì e venerdì tra i quartieri Villaggio Sant’Agata e Librino. Zone teatro di regolamenti di conti in cui un uomo, mercoledì, è sfuggito a un agguato trovando riparo vicino all’abitazione di un noto pregiudicato. Episodio che ha avuto una immediata risposta con almeno quattro o cinque colpi di arma da fuoco sparati lungo viale Bummacaro. Stessa arteria in cui, la sera del 9 giugno, un 20enne ha rischiato di morire durante un agguato. Il botta e risposta, però, non è finito qui e venerdì pomeriggio – 16 giugno – da un mitragliatore AK47 sono stati esplosi dei colpi contro il portone di una casa. La stessa, non è chiaro se all’interno o nella zona, in cui il primo uomo ha trovato riparo durante l’agguato di mercoledì. I magistrati della procura di Catania, inoltre, sono al lavoro per ricostruire quanto accaduto il 27 maggio, quando, dopo una discussione particolarmente accesa, c’è stata una sparatoria all’interno di un’attività commerciale in via Luigi Negrelli, traversa del più noto viale Mario Rapisardi.
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