Ustica, sì a condanna ministeri Difesa e Trasporti «Morti che non erano a bordo aspettano verità»

Dopo 37 anni si aggiunge un piccolo tassello alla storia della strage di Ustica, la tragedia avvenuta la sera del 27 giugno 1980, quando il Dc-9 dell’Itavia si inabissa in mare con a bordo 81 persone. Ad aggiungerlo è la Corte d’appello di Palermo, che ha confermato la condanna del Ministero della Difesa e quello dei Trasporti, che adesso dovranno risarcire con oltre 17 milioni di euro 29 familiari delle vittime. «Ancora una volta la magistratura ha fatto giustizia degli eventi accaduti quella tragica sera – dicono soddisfatti gli avvocati Daniele Osnato e Alfredo Galasso, legali dei familiari – L’aereo Itavia è stato abbattuto da un missile non identificato e i Ministeri dei Trasporti e della Difesa sono stati ritenuti colpevoli non solo di non avere garantito la sicurezza di quel volo civile ma di avere poi depistato le indagini».

«La Corte d’appello – aggiungono gli avvocati – ha cancellato ogni contraria ipotesi, bomba o cedimento strutturale, ed è ormai assodato che quella notte nei cieli di Ustica avvenne una battaglia aerea e che le 81 persone a bordo rimasero vittima dei giochi di guerra di un Paese che ancora adesso non può essere identificato grazie al segreto di Stato». Una conferma importante, quindi, quella di oggi, un vero e proprio «riconoscimento dell’avvenuto depistaggio e delle conseguenti responsabilità nell’accaduto». Unica nota dolente, la decisione della Corte di ridimensionare i risarcimenti, che consetirà allo Stato di ottenere uno sconto finale sulle somme da risarcire, che i legali hanno definito «eticamente inaccettabile».

«Sono contento per chi verrà risarcito, però le vittime di Ustica non sono solo le persone che si trovavano su quell’areo. Ci sono troppe morti sospette che non hanno mai avuto giustizia, anzi, non si è mai nemmeno tentato di fargliene avere». Sono dure, invece, le parole dell’avvocato Goffredo D’Antona, legale dell’associazione antimafie Rita Atria, che da anni si batte per fare luce sulle vicende di alcuni ufficiali dell’aeronutica coinvolti nella tragedia dell’Itavia. «Quello di oggi è sicuramente un piccolo passo importante, però ci sono tante famiglie ancora in attesa», spiega. Il riferimento è a molti casi: primo fra tutti quello del capitano Massimo Ciancarella, ex pilota dell’aeronautica militare radiato con infamia nel 1983 con un documento a firma dell’allora presidente della Repubblica Sandro PertiniFirma che 33 anni dopo una sentenza del tribunale di Firenze ha dichiarato ufficialmente falsa, riabilitando la figura di un personaggio all’epoca tagliato fuori.

È uno dei primi, infatti, a indagare sulla vicenda di Ustica, ed è lui l’uomo a cui il maresciallo Marco Alberto Dettòri telefona a pochi giorni dalla strage, pronunciando la frase con cui accusava il nostro paese di esserne il principale responsabile. Dettòri è radarista in servizio a Poggio Ballone la sera della strage. Viene trovato impiccato sette anni dopo. Solo di recente, dopo un esposto per riaprire le indagini sulla sua morte, la Procura di Grosseto ha disposto la riesumazione della salma dal cimitero di Sterpeto. Ma i nomi non sono finiti, ai primi due si aggiungono anche quelli del tenente colonnello Sandro Marcucci, deceduto in un incidente aereo nel 1992 insieme al pilota Silvio Lorenzini, per i quali le indagini si sono riaperte nel 2012 per il reato di omicidio. «Le loro famiglie non sanno nemmeno perché i loro cari sono morti – conclude D’Antona – Diciamo che il risarcimento globale sarà la verità su Ustica e sulle morti sospette collegate a quella strage».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dovranno risarcire con oltre 17 milioni 29 familiari delle 81 vittime della strage. Un tassello importante che rappresenta inoltre, secondo i legali dei familiari, «un riconoscimento dell’avvenuto depistaggio». Dure, invece, le parole dell’avvocato D’Antona: «Troppe morti sospette su cui ancora fare luce»

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Una festa di colori ha animato la mattinata della piazza centrale di Grammichele, in provincia di Catania. «Fai super la raccolta differenziata» è la frase sulle magliette – blu, rosse, verdi e gialle – di migliaia di studenti e studentesse delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado del territorio del Calatino. Tutti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Quannu è a siccu e quannu è a sacco (quando è troppo poco e quando è troppo). La Sicilia non ha moderazione. Si passa agevolemente, piroettando come ginnasti artistici sul cavallo con maniglie (dell’ammore), dalle mostre monstre di Manlio Messina a Cannes allo stand dell’assessorato ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana al Salone del Libro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]