Musica e legalità, due anime sullo stesso palco. Per l’ottavo anno consecutivo torna a Palermo Unlocked Music Festival, l’evento internazionale che attraverso la musica punta a sensibilizzare i giovani a lottare contro la criminalità organizzata ma non solo. Sabato 8 e domenica 9 giugno, il Velodromo Paolo Borsellino, l’impianto sportivo in via Lanza di Scalea […]
Unlocked Music Festival, a giugno l’ottava edizione
Musica e legalità, due anime sullo stesso palco. Per l’ottavo anno consecutivo torna a Palermo Unlocked Music Festival, l’evento internazionale che attraverso la musica punta a sensibilizzare i giovani a lottare contro la criminalità organizzata ma non solo. Sabato 8 e domenica 9 giugno, il Velodromo Paolo Borsellino, l’impianto sportivo in via Lanza di Scalea chiuso da sei anni che riaprirà proprio in quella occasione grazie all’impegno del Comune di Palermo, vedrà alternarsi per due sere dj e artisti di fama mondiale legati a doppia mandata da un unico grande scopo: far divertire nel segno della legalità. Tra questi anche Gigi D’Agostino.
Ospitato all’interno del progetto Musica e Legalità, l’edizione 2019 di Unlocked Music Festival vedrà anche quest’anno come madrina d’eccezione Valeria Grasso, la testimone di giustizia che ha messo all’angolo la mafia dimostrando a un territorio che si può dire di no smontando i piani criminosi dei potenti. «L’obiettivo è sensibilizzare le nuove generazioni, formare le coscienze civiche di domani, toccare i loro cuori attraverso quel linguaggio universale che è la musica», racconta l’imprenditrice che, con le sue denunce, ha portato agli arresti di numerosi esponenti del clan mafioso della famiglia Madonia, ritenuto mandante della strage di via d’Amelio in cui morì il giudice Paolo Borsellino.
E non è un caso se quest’anno la prima tappa del festival itinerante, che il prossimo agosto verrà ospitato di nuovo in Sicilia per poi giungere a Roma e a Milano, sarà proprio il velodromo chiamato come il magistrato ucciso da Cosa Nostra. «Un atto dovuto per quella che è la natura stessa del festival – racconta Valeria Grasso -. Là abbiamo fatto la prima festa quando sono tornata dalla località segreta. Vogliamo portare avanti quello che abbiamo iniziato. La mia forza sono sempre stati i giovani, gli imprenditori, le donne. Voglio che la mia storia, il mio vissuto, sia uno stimolo capace di infondere il coraggio necessario per opporsi a soprusi illeciti, violenti e mafiosi. I ragazzi sono il faro di questa terra, voglio dire loro di non avere paura».
Punto di riferimento in Europa per la musica elettronica, l’edizione 2019 sarà dedicata alle dipendenze, intese non soltanto come droghe ma come tutto ciò di cui i giovani non riescono a far a meno, come ad esempio uno smartphone. «Quando i ragazzi fanno uso di sostanze stupefacenti in qualche misura entrano in contatto con le sovrastrutture mafiose – prosegue la testimone di giustizia -. Si isolano, smettono di far rete, di vivere la loro vita all’insegna dell’aggregazione. Ecco qui che interviene la musica. La musica che non conosce confini, che unisce, che permette di guardare verso la stessa direzione. Io voglio un paese popolato da giovani che guardano avanti tenendo la testa alta. Di ragazzi fieri che non si lasciano strappare i sogni».
A sposare quest’anno Unlocked Music Festival, nato dalle idee di Fabrizio Lo Cascio, Vincenzo Grasso e Luca Norato, c’è anche il Ministero della Salute. «Sconfiggere le dipendenze, combattere contro la criminalità organizzata, ascoltare la musica, possono sembrare concetti distanti eppure sono le anime che vogliamo vivano nei giovani che abbracceremo dal palco del Velodromo – conclude la madrina di Musica e Legalità -. Vorrei che le nuove generazioni nutrissero un atteggiamento e un comportamento di amore verso loro stesse e anche verso il loro territorio. Che arruolassero a miti le persone normali che, ogni giorno, si ribellano e lottano per quello in cui credono».
(Fonte: ufficio stampa Unlocked)